mercato03Il festival di Yulin, con circa 10.000 animali uccisi rappresenta il concentrato in un solo giorno di quello che avviene ai 10 milioni di animali in Cina.

 

Stef Bettini in quanto rappresentante di Animal Equality e in particolare Responsabile Nazionale Investigazioni crediamo opportuno iniziare questa intervista con una vostra presentazione….

 

Animal Equality è un’organizzazione  che nasce nel 2006, arrivando ben presto  in diverse nazioni  e creando quella che attualmente è un’ottima rete internazionale. In questo momento siamo presenti in Germania, India, Messico, Regno Unito, Spagna, Venezuela e da qualche mese anche negli Stati Uniti. Dal 2011 Animal Equality opera anche in Italia. Il nostro obiettivo è sempre stato  quello di occuparci in maniera ‘pioneristica’ dei diritti di tutti gli animali e di lavorare senza sosta per ottenere cambiamenti effettivi per loro. Abbiamo lanciato in questi anni diverse campagne  negli ambiti in cui a milioni vengono sfruttati per l’intrattenimento, la sperimentazione, il vestiario e soprattutto l’alimentazione. Ci tengo a sottolineare che siamo stati una delle prime associazioni a lanciare campagne pubbliche grazie al costante lavoro della nostra squadra investigativa nazionale ed internazionale, ottenendo una tra le più vaste e importanti raccolte di materiale video e fotografico. Abbiamo documentato situazioni inimmaginabili di quello che avviene nei vari settori in cui gli animali vengono sfruttati e uccisi.

 

macello02rSiete stati ripresi più volte dai media per le vostre Investigazioni documentazioni preziose per comprendere consapevolmente situazioni inaccettabili a danno degli animali.

Oggi vorremmo trattare di un capitolo speciale quello del commercio della carne di cane e di gatto non consumata esclusivamente in Cina, ma anche in altri paesi come il Vietnam, la Corea del Sud, la Thailandia, l’India, l’Indonesia e le Filippine.

La campagna che dedicate a questo tema si chiama “Senza Voce”… ce ne vuoi parlare?

 

La campagna “Senza Voce” parte nel 2013 con il lancio della nostra prima investigazione, a cui hanno fatto seguito due importanti aggiornamenti. Come è nata? Animal Equality ha sempre avuto come obiettivo di voler esporre le condizioni di sfruttamento animale a 360 gradi, partendo da posti vicino a noi geograficamente, ma non ignorando quello che accade lontano da noi.  Riteniamo che sia fondamentale per far emergere situazioni spesso sconosciute e soprattutto inimmaginabili. La nostra campagna sul consumo di carne di cane e gatto rientra tra questi  obiettivi. Il perché si traduce nei numeri del drammatico  scenario  di partenza: più di 10 milioni di cani e gatti macellati in Cina per la carne e la loro pelliccia. Questo dato ci ha fornito l’input per iniziare un’indagine investigativa che ci portasse a capire concretamente di più sulla situazione. La prima cosa che abbiamo cercato di fare è stata quella di infiltrarci negli ambienti in cui tutto questo poteva avvenire: nei macelli clandestini e non, nei mercati dove questi animali venivano scaricati e rivenduti, negli allevamento (legali e non). Cani e gatti ammassati in piccole gabbiette, scaraventati durante lo scarico da tre metri di altezza, lasciati senza acqua e cibo. Di fatto un inferno, ma che in realtà corrispondeva esattamente allo scenario di qualsiasi mercato di carne di cane investigato durante il periodo in cui siamo stati in Cina.

Abbiamo cercato di avviare questo lavoro con un presupposto fondamentale: instaurare immediatamente un rapporto di collaborazione con più associazioni e più gruppi di volontari attivi sul territorio cinese. Il fenomeno del consumo di carne di cane o gatto non deve essere considerato come il pessimo risultato comportamentale di una qualsiasi (altra) popolazione, ma semplicemente  una questione culturale e di tradizione radicata su un determinato territorio, esattamente come qui da noi è radicato, avallato e istituzionalizzato il consumo della carne suina o  bovina (giusto per menzionare quelle più consumate). Il tempo ci ha dimostrato che è necessario lottare contro qualsiasi tradizione e fenomeno culturale che implica lo sfruttamento e la sofferenza di altri individui. Oggi le varie azioni degli attivisti in Cina rappresentano un lavoro prezioso il cui risultato è sotto gli occhi di tutti; pensiamo ad esempio ai tantissimi blocchi dei camion di trasporto, con la conseguente liberazione di centinaia di cani e di gatti. Siamo davvero contenti di verificare concretamente che anche il nostro lavoro può aver contribuito a questi slanci di cambiamento. Non ti nascondo che la nostra investigazione è stata fin dall’inizio molto difficoltosa, quando si parla di animali… si parla di commercio e di conseguenza in questi casi si parla spesso e volentieri di malavita organizzata. In più di una situazione i nostri investigatori si sono trovati a dover gestire fin da subito aspetti molto delicati. Se la loro vera identità o la loro reale motivazione per cui stavano filmando o facendo  fotografie fosse stata scoperta le ripercussioni sarebbero state davvero tremende. I ragazzi della nostra squadra hanno corso seri pericoli, ce lo hanno testimoniato anche gli attivisti cinesi presenti sul posto, spesso in seria difficoltà per portare avanti il lavoro in difesa degli animali. In ogni modo noi sapevamo bene quello che volevamo ottenere, era necessario portare alla luce la realtà all’interno di questo commercio di sfruttamento e morte. L’abbiamo fatto e intendiamo continuare a farlo.

mercato06rMa attualmente tutto ciò che accade in Cina che negli altri paesi è legale ? Ovvero l’utilizzo di queste carni per scopo alimentare non è vietato?

 

Il consumo di carne di cane e gatto sta diminuendo fortemente, ma ovviamente non è illegale in Cina. Dopo un blando tentativo avvenuto nel 2010, quando è stata depositata una proposta di legge per vietare il consumo di carne di cane, la mancanza di una vera e propria direttiva in materia di benessere animale a livello generale ha permesso che tutto rimanesse in un autentico limbo.  Sicuramente tutto questo sta diventando un ‘problema’ per la Cina ‘moderna’ che strizza l’occhio all’Occidente; basti pensare che durante le Olimpiadi di Pechino del 2008 le carne di cane è stata fatta scomparire dai mercati del centro e dai classici rivenditori di cibo in strada, perché ritenuta scomoda per l’immagine di una nazione che voleva apparire ‘diversa’ agli occhi del resto del mondo. A prescindere da queste situazioni particolari, attualmente ci sono zone dove il consumo è ancora fortemente radicato sul territorio: essenzialmente nel Nord Est, lungo la zona al confine con la Corea (altro paese dove la carne di cane e gatto viene consumata),  e le regioni del Sud: Guizhou, Guangdong e Guangxi. Quest’ultima è la regione dove avviene il festival di Yulin, salito alla ribalta delle cronache proprio in questi giorni.

mercato02Mi viene da pensare alle immagini sconvolgenti di questi animali …  come avviene  anzi come si compie  questo loro destino crudele ?

 

La maggior parte dei cani utilizzati per il consumo di carne proviene dalle strade; oltre a veri e propri allevamenti, in realtà sono i cani randagi o rapiti ai loro proprietari quelli che vengono macellati in maggior numero. A tal proposito abbiamo anche realizzato un video con l’aiuto di immagini realizzate da alcuni media locali, che hanno mostrato cosa avviene quando questi cani vengono catturati in strada.  Negli altri casi invece vengono allevati legalmente o illegalmente in allevamenti che non sono alla luce del giorno, ma tenuti ben nascosti. Leggermente diverso è il discorso della produzione di pellicce, un ambito che in Cina la nostra squadra investigativa ha comunque analizzato assieme alla carne di cane e gatto. In questo caso è fortissima la presenza di veri e propri allevamenti specifici, soprattutto di volpi e cani-procione, a cui si rivolgono principalmente i grandi fornitori di noti marchi della moda che commercializzano indumenti di pelliccia in tutto il nostro Occidente.

allevamento02rQuesti animali durante il corso della loro vita o per quel malaugurato lasso di tempo che li porterà a morte sicura vengono trattati senza alcun minimo riguardo,  come meri oggetti di cui disporre liberamente e in ogni modo…

 

Il campo dei diritti degli animali in Cina, come ti raccontavo prima, è un ambito che si sta costruendo giorno per giorno, anche grazie al lavoro svolto da noi. Direttive nell’ambito del benessere animale di fatto non esistono ancora nel concreto, è tutto ancora molto vago. Si tende più a concentrarsi sugli aspetti sanitari per ottenere dei provvedimenti. Anche noi l’abbiamo riscontrato con mano nelle varie situazioni che ci siamo trovati a fronteggiare. Di contro proprio questa ‘vaghezza’ permette comunque a noi e a molti attivisti cinesi di operare puntando sulla visibilità, su azioni eclatanti come i blocchi dei camion o su immagini particolarmente toccanti che, smuovendo l’opinione pubblica, portano i funzionari a dover dare un segnale di risposta.

Avvengono molte di queste azioni proprio perché il trasporto di questi animali è qualcosa di infernale, stipati per ore e ore all’interno di gabbiette, viaggiano per centinaia di chilometri senza nulla da mangiare o bere.  Quando vengono scaricati dai camion i gabbioni vengono lanciati da anche tre metri di altezza e in casi del genere ovviamente molti di loro muoiono sul colpo o vengono feriti gravemente. Nei mercati dove vengono rivenduti rimangono rinchiusi, tenuti per ore e ore all’interno di piccole gabbie nell’attesa di ciò che accadrà. Uno scenario terrificante.  Ovviamente abbiamo investigato cosa accade durante la loro macellazione e quello che abbiamo documentato sono macelli legali e clandestini, dove gli animali vengono ammassati e uccisi uno ad uno. È atroce vedere attraverso le immagini che abbiamo raccolto i volti di questi animali. Chi li macella entra all’interno di piccole stanze di passaggio dove sono radunati tutti i cani: uno ad uno vengono storditi con violenti colpi alla testa,  per poi essere sgozzati, scuoiati e macellati.

La cosa più atroce delle immagini che abbiamo reso pubbliche è rappresentata dai volti dei cani che attendono nel silenzio, osservando in alcuni casi i loro compagni colpiti uno ad uno. Sono consapevoli del loro destino, comprendono esattamente quello che sta per accadere.

macello01rPraticamente è l’Inferno allo stato puro…

 

Sì, si tratta di immagini crude, qualcosa che l’Occidente in parte non vuole neanche vedere, preferendo chiudere gli occhi, ma è quello che accade quotidianamente a tutti gli animali destinati al consumo umano. In Cina siamo di fronte ad un lento ma crescente progresso, supportato e spinto dall’incredibile forza dei tanti attivisti cinesi che stanno guidando tanti loro cittadini verso un grande cambiamento. Sta crescendo sempre più il livello di sensibilità su queste tematiche e speriamo che tutto ciò porti a una corretta e giusta considerazione di questi animali, così come di tutti gli altri. Non dimentichiamo infatti che attualmente la Cina è il paese dove è presente il maggior numero di allevamenti di maiali. Sarà importante occuparsi anche di questo in futuro.

 

mercato01rQuali sono state le vostre azioni più significative e quali sono stati i risultati ottenuti?

Dal 2013, come ti dicevo, è partita la nostra campagna visibile sul sito SenzaVoce.org, dove potete seguire tutto il percorso che abbiamo fatto e che continueremo a fare. Abbiamo avviato una petizione che ha già raccolto centinaia di migliaia di firme, rivolta alle più importanti autorità cinesi,  perché prima di tutto, ciò che chiediamo è di mettere un freno a tutto questo.  Questo è la richiesta internazionale più importante, mentre altri risultati effettivi li abbiamo prodotti attraverso le nostre investigazioni. Grazie alla collaborazione con diversi volontari siamo riusciti ad ottenere la chiusura di ben 33 rivenditori di carne di cane e di gatto e di un macello di cani a Guangzhou. Tutto questo è stato possibile grazie alle combinazione di tre fattori importantissimi: aver ottenuto immagini scioccanti e evidenti di ciò che accadeva a questi animali, un incredibile ripercussione mediatica in tutto il mondo e ovviamente la stretta collaborazione con i volontari cinesi. Questa combinazione si è tradotta nel salvataggio di milioni di animali che non verranno mai più rivenduti o macellati nei luoghi che siamo riusciti a chiudere. Si tratta di una tra le azioni che finora hanno portato a considerare come legalmente perseguibile questo efferato commercio. Tengo a sottolineare ulteriormente che tutto ciò è stato possibile grazie alle riprese ottenute dalla nostra squadra investigativa all’interno del mercato dei ‘Tre Uccelli’ (dove erano presenti i 33 rivenditori) e all’interno di uno dei macelli investigati.

mercato05rVita la cagnetta che avete salvato è il simbolo di quella lotta che fate e a  cui ci uniamo tutti…

Sì, Vita è un’autentica superstite che siamo riusciti a salvare. La sua storia è diventata subito ‘globale’, coinvolgendo tutte le persone che ci seguono e che hanno fatto parte di quest’importante e toccante storia. Vita si trovava all’interno di uno dei macelli che stavamo investigando. Intorno a tantissimi sguardi svuotati e terrorizzati, a un certo punto, uno dei nostri investigatori, voltandosi per delle riprese, si è accorto di questa giovane cagnetta che si agitava scavalcando tutti gli altri, cercando un contatto con l’investigatore, per uscire dal recinto dove era rinchiusa in attesa di essere macellata assieme agli altri. A quel punto è accaduto qualcosa di speciale: il nostro investigatore è stato abbastanza scaltro e veloce da escogitare uno stratagemma chi gli ha permesso di portare fuori da quel luogo la cagnetta, senza conseguenze negative per nessuno dei due. Una volta fuori, abbiamo avviato una chiamata internazionale che ci ha permesso di coinvolgere tutte le persone che ci seguono. La piccola superstite è quindi volata dalla sua famiglia adottiva in Spagna, da persone fidate e conosciute dalla nostra organizzazione. Abbiamo scelto di mandarla lì perché volendo raccontare al mondo la sua storia, ritenevamo che lasciarla in Cina per lei potesse essere molto rischioso. Un’ulteriore aspetto assai toccante di tutto questo? Durante la prima visita abbiamo scoperto che era incinta. Eh sì, La vita di Vita si è trasformata subito nelle vite salvate a ben altri sette cucciolotti!  Siamo consapevoli che di fronte a dieci milioni di cani e gatti macellati Vita e i suoi cuccioli possono sembrare una goccia nell’immensità dell’Oceano, ma la loro storia è servita a milioni di persone per capire che cosa accade all’interno di questo commercio, ma non solo… Ci ha permesso di raccontare la nostra storia e l’effettività del lavoro che portiamo avanti. Vita rimane e rimarrà sempre l’ambasciatrice di quelli che purtroppo non ce l’hanno fatta.

mercato07rManca poco al 21 giugno data del  Festival di Yulin.  Per scongiurarlo si sta mobilitando la comunità internazionale e le varie associazioni, un eccidio di 10.000 cani e gatti massacrati torturati destinati a una morte orrenda ….Che ci puoi dire al riguardo?

Sul festival di Yulin non abbiamo realizzato una vera e propria campagna specifica, abbiamo affrontato il discorso del consumo di carne di cane da una prospettiva più ampia e ‘nazionale’. A prescindere da questo nei prossimi giorni daremo visibilità alla mobilitazione nazionale ed internazionale, auspicando la messa al bando di questo festival il prima possibile. Il festival di Yulin, con circa 10.000 animali uccisi in un solo giorno, rappresenta il concentrato in un solo giorno di quello che avviene ai 10 milioni di animali in Cina. Non è impensabile immaginare che accada una cosa del genere, Yulin si trova nella regione di Guangxi, nel sud della Cina, dove il consumo della carne di cane è molto alto. La mobilitazione che si sta creando è senza precedenti, risultato anche di ciò che è stato portato avanti in questi anni. Speriamo che si creino le condizioni concrete perché questo sanguinoso eventi venga abolito il prima possibile. Esiste anche un hashtag (#stopyulin2015) da usare su twitter e facebook per condividere più informazioni e aggiornamenti sulla mobilitazione.

Vorremmo chiederti a conclusione come può partecipare il singolo cittadino, come può interagire fattivamente per contribuire al cambiamento?

Il nostro lavoro non si ferma assolutamente qui.  Abbiamo diversi nuovi progetti e stiamo creando le condizioni perché i nostri investigatori riescano a tornare presto in Cina per continuare il lavoro finora svolto. Riteniamo che, in virtù dei risultati ottenuti, questa sia davvero la base di partenza per ottenere dei cambiamenti concreti e per denunciare ciò che va fermato il prima possibile.
Per fare questo e altro ancora abbiamo sempre bisogno del sostegno di tutte le persone che hanno a cuore il destino degli animali. I nostri donatori stanno crescendo sempre di più e la loro fiducia ci spinge a lavorare con sempre più impegno. Per noi essere sostenuti economicamente è vitale, perché riusciamo con concretezza a pianificare i nostri progetti. I recenti risultati testimoniano che stiamo lavorando nella direzione giusta: esattamente due giorni fa abbiamo chiuso un concorso che ci ha permesso di raddoppiare una donazione di 25.000 euro. Tutte le persone che ci hanno fatto una donazione nei giorni scorsi la vedranno raddoppiata grazie a questo concorso e ad un generoso donatore che ha messo a disposizione per Animal Equality un budget massimo appunto di 25.000 euro. Abbiamo raggiunto questo budget in meno di una settimana (il termine previsto per il concorso) e questa è stata la commovente testimonianza del sostegno di tutte le persone che ci seguono. Nei mesi scorsi l’ente no profit internazionale Animal Charity Evaluators ci ha premiato come una tra le tre organizzazioni per i Diritti Animali più effettive al mondo, stabilendo che in base ai risultati raggiunti grazie alle nostre campagne educative, alle nostre investigazioni e alle nostre denunce, salviamo 136 animali per ogni 10 euro che ci vengono donati.

La fiducia dei nostri sostenitori e i volti degli animali che vogliamo salvare sono ciò che ci spinge a migliorare sempre di più, a fare sempre di più per loro. Vi assicuro che questo non viene dimenticato in ogni singolo momento delle nostre giornate di lavoro. Per conoscerci, seguirci e sostenerci vi invitiamo a visitare AnimalEquality.it

Simonetta Alfaro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

6 Comments

  • Rispondi
    Teresa
    11 giugno 2015

    Basta con questo massacro!

  • Rispondi
    Stefanie
    12 giugno 2015

    All the people of the World who Do wrong things with animals have to go in jail

  • Rispondi
    john
    12 giugno 2015

    What these poor animals go through is similar if not worse than what ISIS I is doing in the Middle East. Your article is chilling, and very well saidyou have spoken for the animals now the world needs to speak, for them also, and stop these barbaric acts of violence against the innocent.

  • Rispondi
    Anita
    12 giugno 2015

    È scandolooooooo,,,,,,Cina ci dovrebbe vergognare, questo è crudele. Cosa possiamo fare noi per fermare questo crudeltà verso i poveri animali che da se stesso nn si possono difendere.CINA BOYCOTTEN IN QUALSIASI MODO. TUTTO IL MONDO DOVREI SAPERE DEI LORO CRUDELE AZIONE VERSO GLI ANIMALI!!!!!!!!!!!!!!! Io sono un olandese e mi dovrei scusare per i miei sbagli nella lingua italiana però ho probato il mia meglio! Grz. e sinceri saluti da Amsterdam..

  • Rispondi
    14 giugno 2015

    stop cruelty

  • Rispondi
    Giacomo
    6 ottobre 2015

    Boycott should be the keyword.