DALLA STAZIONE DI STOCCOLMA UN RIVOLUZIONARIO MODO DI TRASFORMARE L’ENERGIA UMANA.

Geniale idea per il risparmio energetico, sembra dettata dallo spirito relativistico Einesteiniano secondo cui, nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma. Questo principio trasformerà l’energia termica emessa dai passeggeri della Stazione Centrale di Stoccolma e la convoglierà per riscaldare l’acqua calda dell’impianto di riscaldamento. Il sistema permetterà quindi di climatizzare non solo i locali della Stazione, ma anche gli uffici di un vicino edificio di proprietà di una agenzia immobiliare, Jernhusen che sta curando la ristrutturazione energetica della Stazione Svedese. Questo progetto che costerà 112 milioni di euro, prevede anche la sostituzione dell’intero sistema di illuminazione con lampade a LED a ridotto consumo energetico, questo alla fine farà risparmiare un quarto, il 25% del fabbisogno energetico della stazione centrale.

Il forte afflusso, degli oltre 250mila viaggiatori che ogni giorno transitano nella stazione sarà catturato grazie a un’innovativa tecnologia e convogliato in un sistema di canalizzazioni. In questo modo, l’energia termica in eccesso dovuta al forte flusso dei passeggeri potrà essere utilizzata per riscaldare il sistema di riscaldamento di un vicino edificio. “Per questo siamo costretti a tenere costantemente in funzione un sistema di climatizzazione che funziona esattamente come un normale frigorifero domestico, rilasciando una certa quantità di calore come prodotto del raffrescamento effettuato. Il calore attualmente va disperso, ma noi adesso riusciremo a recuperarlo”, sostengono i sostenitori e ricercatori del progetto. “Non solo, – continuano i progettisti – ma per non disperde l’energia, abbiamo collegato degli scambiatori di calore al sistema di raffrescamento della stazione, che attraverso delle condutture trasporteranno l’aria calda ai vicini uffici (dell’edificio Kungsbrohuset, ). In questo modo, niente andrà sprecato”.

“Il sistema può funzionare, a patto di risolvere una serie di problemi tecnici – spiega Giacomo Barone, ingegnere ambientale – come il contenimento delle perdite di calore e il rischio di estrarre troppa energia al punto da raffreddare i passeggeri».

Sotto questo profilo, però, i tecnici svedesi garantiscono che i passeggeri non patiranno il freddo, neanche nei rigidi inverni di Stoccolma, perché per alimentare il sistema di riscaldamento sarà usato il calore prodotto “in eccesso” dai loro corpi, ovvero l’energia termica che non serve alla funzioni vitali, e che se non fosse convogliata negli scambiatori di calore sarebbe dissipata, e quindi persa.

Secondo Barone, inoltre, bisogna tener conto delle oscillazioni nel numero dei passeggeri, che di solito non è costante durante la giornata e nei diversi giorni della settimana. L’ultima considerazione, infine, è di natura strettamente economica: «Il costo di scambiatori e tubi coibentati – chiede l’ingegnere – è conveniente rispetto al costo necessario per riscaldare gli ambienti in maniera tradizionale?». In Svezia, in effetti, il gas è particolarmente caro, e questa è una delle ragioni per cui, secondo i tecnici della Jernhusen, il sistema conviene particolarmente. 

C’è ancora un altro aspetto da considerare, il cosiddetto “delta termico”, cioè la differenza tra la temperatura atmosferica e quella ambientale. «I sistemi di scambio di calore sono più efficienti laddove questo delta è maggiore – chiarisce l’ingegnere Valerio Giardulli – per cui un conto è applicare questa tecnologia in Svezia, dove il clima invernale è particolarmente rigido, un conto è tentare di farlo ad esempio in Italia». In sintesi, spiega la stessa Jernhusen che questa tecnologia sembra essere particolarmente adatta a posti come Stoccolma, dove le condizioni meteo-climatiche sono tali che è particolarmente elevata la differenza di temperatura tra l’atmosfera e il corpo umano, che quindi deve sprigionare una grande quantità di calore per potersi adattare. L’idea di sfruttare il calore corporeo per riscaldare gli ambienti potrebbe comunque essere replicata in altre strutture, a cominciare forse dalla stazione parigina di Rambuteau, dove è allo studio un sistema che punta a riscaldare proprio in questo modo gli appartamenti del condominio adiacente. 

Il nuovo e “rivoluzionario” sistema di riscaldamento (ed anche raffreddamento) dovrebbe entrare in funzione entro il 2012, e si presume che non sarà l’unica misura di efficienza energetica introdotta nella stazione centrale di Stoccolma. Il progetto di ristrutturazione energetica, infatti, prevede anche la sostituzione di tutte le lampade con dispositivi a Led, questo permetterà alla stazione di ottenere la certificazione del Green building council.

Questa sorta di teleriscaldamento, ma a fonte umana, aprirà per il futuro un nuovo spiraglio per la ricerca di fonti alternative, ma a forte impatto ideativo, improntato alla non dispersione dell’energia e al massimo rispetto dell’ambiente. Già diversi anni fa, alcuni fisici italiani, mettevano l’accento sulla dispersione di energia (in quel caso era elettrica) che in Italia si aggirava intorno al 20%, perchè la trasmissione avveniva attraverso i cavi, e si sostenne allora, che l’interrare i cavi avrebbe fatto risparmiare l’ energia in sovrappiù. Il principio del “recupero” e della dispersione si può applicare in diversi campi, come dimostra quest’ ultima trovata geniale.

G. De Santis

 

 

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