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Ascoltando lo speciale di Unomattina del 06-03-2013 dal titolo “Salto del Grillo in politica” mi accorgo della delante franchezza di quei giornalisti presenti.
Si parlava di Grillo in modo interessante ed articolato ma quello che mi colpisce è che si insiste sul fatto che il “comico” (accezione che fa il paio con “cavaliere”) gioca sul fatto di dire la verità malignando che queste rivelazioni, considerate vere dagli oratori, erano rilasciate, almeno prima della calata in politica, solo in teatro e a chi pagava il biglietto.
Si prendeva ad esempio uno spettacolo del ’93 dove Grillo parlava del Cavaliere come di uno con miliardi di lire di debiti, cosa considerata, almeno allora, come una rivelazione.
Il discorso si incentrava sulla forza del movimento grillino che si basava sulla spettacolarizzazione delle verità considerando, almeno dalle parole dei giornalisti presenti, che un “povero” giornalista non sempre può dire tutto o al massimo può dirlo sui libri.
Sinceramente questi media, dalla TV ai giornali, che qualche maligno vorrebbe di “regime“, si danno del bugiardo da soli senza vergogna e considerando normale non poter dir tutto…. Mi meraviglio chi si meraviglia che il M5S si tenga lontano come la peste dai media e preferisca totalmente il web.
David Parrini
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