LA DIETA CHE CI SALVA SECONDO UMBERTO VERONESI.
Umberto Veronesi torna sull’interazione tra alimentazione e incidenza di malattie tumorali, ponendo l’accento anche sull’impatto che i diversi tipi di alimentazione hanno sugli equilibri della Terra, con un nuovo articolo pubblicato su La Repubblica del 28 gennaio scorso.
La responsabilità sociale: questo, secondo Veronesi è il nuovo valore da associare al cibo. La consapevolezza dell’incidenza delle nostre abitudini alimentari sulle risorse, tutt’altro che infinite, del Pianeta, dovrebbe guidare le nostre scelte alimentari, che devono tener conto delle enormi differenze nella distribuzione degli alimenti tra Nord e Sud del globo, l’uno sovralimentato e l’altro in continua lotta contro la malnutrizione e la fame.
Ma è “soprattutto il consumo eccessivo di carne” che, scrive Veronesi, va evitato. “Per alimentare i 3 miliardi e mezzo di animali d’allevamento destinati a soddisfare il palato dei carnivori – afferma Veronesi – viene utilizzato un terzo dei prodotti agricoli mondiali, che potrebbero sfamare intere popolazioni”.
Senza considerare, aggiungiamo noi, l’enorme impatto che gli allevamenti intensivi producono sul clima, colpevoli di rappresentare una delle principali cause di immissione nell’atmosfera di gas serra: anidride carbonica (CO2), metano (CH4), ossido di azoto (NO2) e clorofluorocarburi (CFC) – come confermano i dati contenuti nel dossier LAV “Cambiamento climatico e allevamenti intensivi”.
“L’assurdo è che i carnivori si ammalano di più, e spesso muoiono a causa del loro tipo di alimentazione”, prosegue il professore. I dati scientifici dimostrano, infatti, che l’alimentazione carnea è responsabile di una maggiore incidenza di cancro e di malattie cardiovascolari, oltre che di malattie croniche quali obesità e diabete.
Le molecole che svolgono una funzione protettiva nei confronti del cancro, invece, “sono tutte nei vegetali”, conferma Veronesi: licopene, indolo-tre-carbinolo, catechina, resveratrolo, polifenoli e antociani. Spiace constatare che, nonostante la grande disponibilità di dati statistici in relazione all’incidenza dell’alimentazione sulle malattie tumorali, la ricerca “scientifica” si basi ancora sull’uso di “modelli animali”, che non possiamo che criticare, invitando il professor Veronesi a riconsiderarne la necessità.
Preferire un’alimentazione cruelty free, quindi, cioè priva di ingredienti animali come quella sostenuta dalla LAV con le tante proposte pubblicate sul sito Cambiamenu e sul sito della LAV, contribuisce a salvaguardare la nostra salute, in modo semplice e completo dal punto di vista nutrizionale.
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