“L’AGENDA NERA DELLA SECONDA REPUBBLICA”.
UNA SEQUENZA DI IMMAGINI E PAROLE VIVIDE NELLA COSCIENZA DEI LETTORI CHE LANCIA INTERROGATIVI SU UNA DELLE STAGIONI PIU‘ DELICATE DEL NOSTRO PAESE.
Non si può rimanere indifferenti di fronte al contenuto di un libro come L’Agenda Nera tanto che a lettura conclusa il percorso del libro ha indubbiamente preso il sopravvento e restiamo attoniti a porci una miriade di interrogativi a cui non riusciamo a trovar risposte adeguate.
A tre anni dall’Agenda Rossa di Paolo Borsellino l’Agenda ha cambiato colore, è diventata nera, il mistero diventa più fitto e si tenta ancora una volta di nascondere una verità che potrebbe essere sconvolgente. Ovvero un filo che unisce idealmente quella agenda rossa che muore nel giorno dell’attentato e nasce proprio da quell’ istante.
L’Agenda Nera è una sorta di continuazione ideale dell’Agenda Rossa, è un racconto che comincia proprio nel momento in cui si conclude il racconto dell’Agenda Rossa.
Cioè nel momento dell’esplosione di Via D’Amelio il 19 luglio 1992. E’ la storia del depistaggio che è stato confezionato sulla strage di Via D’Amelio tra il 1992 e il 1994, con l’obiettivo, questa è almeno una delle ipotesi che fanno i PM di Caltanissetta, di tarare le indagini sul livello della manovalanza e di distogliere completamente l’opinione pubblica dalle indagini sui mandanti occulti delle stragi.
Noi naturalmente dobbiamo ragionare sulle ipotesi che fanno gli inquirenti. Sono due: 1) che il depistaggio sia stato costruito in buonafede nel senso che in un momento di grande confusione istituzionale, i poliziotti avevano la necessità di consegnare dei colpevoli in un tempo rapido all’opinione pubblica e alla magistratura, avendo a disposizione una serie di informazioni raccolte sul territorio attraverso i confidenti. Questa è l’ipotesi che da sempre fanno i PM di Caltanissetta, pensando di utilizzare le informazioni attribuendole a un falso pentito perché era l’unico modo perché queste le stesse potessero avere uno sviluppo processuale rapido e concreto 2) i poliziotti o comunque chi ha ordito questo depistaggio l’abbia fatto con un obiettivo eversivo, con finalità eversive, proprio con l’obiettivo di coprire tutte quelle manovre di tipo politico che in quel periodo venivano orchestrate e che avrebbero portato l’Italia al più grosso cambiamento istituzionale mai verificatosi dal dopoguerra e cioè il passaggio della Prima alla Seconda Repubblica.
Se dopo Tangentopoli e dopo la strage di Capaci, il paese è profondamente scosso, dopo la strage di via D’Amelio è pronto a voltare pagina verso una nuova stagione politica.
E allora: chi ha voluto a tutti i costi la morte di Borsellino, appena cinquantasei giorni dopo l’eliminazione di Falcone? Chi ha “pressato” Riina, chi lo ha convinto a scatenare la sua manovalanza criminale su una seconda strage così eclatante nel centro di Palermo? In breve, sostengono gli Autori, chi sono i mandanti occulti che da diciotto anni si fanno beffa della giustizia?
Sono domande che, a diciotto anni dalle stragi, esigono risposte chiare e nette. Se queste risposte arriveranno, allora finalmente avremo qualcosa in più sullo scenario politico che ha fatto da sfondo al terrorismo mafioso, e forse sui misteriosi committenti delle stragi che la falsa pista di Scarantino, confezionata dai poliziotti, è servita, consapevolmente o meno, a “coprire”. Ecco perché quella sul depistaggio è oggi un’inchiesta decisiva: forse l’unica in grado di illuminare una stagione fondamentale della nostra storia recente.
L’Agenda Nera si apre sul teatro della strage, ne ricostruisce il retroscena raccontandone per la prima volta, le indagini, i processi, la sequenza delle dichiarazioni, ritrattazioni, minacce, arresti.
Riapertura delle indagini e alla rilettura dei rapporti dialettici tra Cosa Nostra e le Istituzioni, proseguiti anche dopo la nascita della seconda repubblica.
La verità su via D’Amelio è ancora lontana, perché sostengono gli Autori è stata insabbiata. In attesa degli esiti delle indagini, una domanda che nasconde verità scomode si impone: agirono da soli? La verità la chiedono i familiari e i cittadini che in Borsellino hanno visto il simbolo più alto delle Istituzioni. Quelle stesse che probabilmente lo hanno tradito.
E ora? Come finirà l’indagine sul depistaggio, che in questo momento è ancora nella sua fase preliminare? In questo clima di scontro politico-giudiziario, riusciranno i pm di Caltanisetta a rintracciare le prove, i riscontri necessari per chiedere il rinvio a giudizio dei poliziotti indagati?
Oppure l’indagine, pur accertando che di depistaggio si è trattato – perché di questo è oramai quasi impossibile dubitare – è destinata a concludersi, senza le necessarie prove, con una richiesta di archiviazione?
Le domande che possiamo porci sono tante, troppe.
Sono domande difficili, dolorose per chi- come noi- crede fermamente nel sistema giudiziario italiano, così come costruito dalla Carta Costituzionale, con il suo perfetto equilibrio di pesi e contrappesi, obblighi e diritti, norme e sanzioni, tutele e garanzie. Ma sono domande legittime. Che oggi non possono essere eluse. La cronaca degli ultimi diciotto anni non può e non deve essere sottaciuta, anche per non incorrere in nuovi e pericolosi scivoloni.
Oggi il procuratore di Caltanissetta Sergio Lari dichiara senza mezzi termini che questa inchiesta è “l’ultima spiaggia per acciuffare dopo diciotto anni un brandello di verità su via D’Amelio”.
I prossimi mesi saranno decisivi per capire se il paese ha davanti un’autentica prospettiva di giustizia sulle stragi, oppure se il depistaggio ha ormai irrimediabilmente condotto la ricerca della verità verso un punto di non ritorno.
La ricostruzione dei fatti proposta in questo libro si avvale di fonti in gran parte pubbliche: notizie di cronaca, interviste, dichiarazioni ufficiali, atti processuali depositati e resoconti di udienze. Diverse sono le fonti giudiziarie utilizzate: si trovano tutte indicate nelle apposite note. Le notizie inedite sul depistaggio fanno parte di un’indagine aperta a Caltanissetta e tutt’ora nella sua fase preliminare.
Simonetta Alfaro
SCHEDA LIBRO
L’AGENDA NERA DELLA SECONDA REPUBBLICA
VIA D’AMELIO 1992-2010. UN DEPISTAGGIO DI STATO.
Di GIUSEPPE LO BIANCO – SANDRA RIZZA.
CHIARE LETTERE Collana Riverse GIUGNO 2010 PP.464 EURO 15.00
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