FIRME RECORD PER IL REFERENDUM SULL’ACQUA. Raccolte 680mila firme in poco più di una mese. Adesso si punta al milione. Savona maglia rosa.
Nella dichiarazione Universale sul Bene Comune della Terra e dell’ Umanità, si parla dell’acqua come bene comune. Questo è sancito nell’articolo 5 di questa dichiarazione infatti si riscontra: “Appartengono al Bene Comune della Terra e dell’Umanità le risorse naturali, come l’aria, i suoli, la fertilità, la flora, lafauna, i geni, i microrganismi e i campioni rappresentativi degli ecositemi naturali e lo spazio.
- L’ ACQUA appartiene al Bene Comune della Terra e dell’ Umanità (e su cui non ci può essere nessun tipo di speculazione) in quanto è un bene naturale, comune, vitale e insostituibile per tutti gli esseri viventi, specialmente per gli umani che, per questo, hanno diritto ad accedervi, indipendentemente dai costi di captazione, immagazzinaggio, depurazione e distribuzione, i quali verrano assunti dal potere pubblico e dalla società.
Questa enunciazione è chiarissima su come, molte donne e uomini dell’intero pianeta, intendo difendere questo diritto che i capitalisti selvaggi, vogliono scippare alla popolazione mondiale, per trarne profitto. Finalmente dopo anni di arretramento, sugli attacchi alle condizioni di vita del popolo, i cittadini hanno riscoperto uno strumento di democrazia diretta come il referendum. Da qui il successo dei referendari dell’acqua che in poco più di un mese hanno raccolto circa 700 mila firme, ideando una competizione, stile ciclistico per assegnare una maglia rosa a chi raccoglie più firme, che per il momento è nelle mani di Savona patria natia di Sandro Pertini, baluardo dei diritti dei cittadini del secolo scorso.
Seicentottantamiladecentosettantotto firme raccolte in poco meno di un mese. L’obiettivo che il comitato si pone è adesso quello del milione di firme entro luglio. Un risultato che sorprende lo stesso comitato promotore dei 3 referendum per l’acqua pubblica e che vede la costante crescita della raccolta settimana dopo settimana. Non ci sono flessioni, ogni aggiornamento dai territori è una sorpresa.
Solo questa settimana sono state raccolte oltre 154mila firme.
Savona è la maglia rosa del Giro d’Italia dell’acqua pubblica, la giocosa competizione che i promotori dei referendum avevano promosso tra i comitati provinciali. La città ligure ha più che raddoppiato l’obiettivo provinciale delle firme da raccogliere entro luglio.
I numeri della raccolta firme sono da record, mai una campagna referendaria aveva raccolto tante firme in così poco tempo nella storia della Repubblica. Il merito di questo successo va ai comitati territoriali e a tutti quanti si stanno impegnando per la riuscita della raccolta firme: migliaia di volontarie e volontari che, da un mese, sacrificano ore di tempo libero e di riposo per la campagna referendaria.
“Avanti tutta, verso il milione di firme” l’obiettivo dei comitati che raccolgono le firme, rimangono due mesi per completare la raccolta, entro luglio, infatti le firme verranno depositate in Cassazione per essere convalidate ed aspettare l’indizione del referendum e quindi la data del voto.
In sintesi è bene ricordare le modalità di raccolta firme e l’indizione del Referendum secondo la Costituzione e le leggi attuali:
- “I promotori della richiesta devono provvedere alla raccolta delle firme necessarie, da completarsi entro tre mesi dalla data apposta sui fogli contenenti le firme” (art.28)
- “Non può essere depositata richiesta di referendum nell’anno anteriore alla scadenza di una delle due Camere e nei 6 mesi successivi alla data di convocazione delle elezioni per una delle due Camere” (art.31)
- “Le richieste di referendum possono essere depositate per ciascun anno soltanto dal 1°gennaio al 30 settembre” (art.32)
- “I referendum sono sottoposti ad un duplice controllo di legittimità: al momento del deposito delle firme, ad opera dell’Ufficio centrale per il referendum presso la Corte di Cassazione; successivamente la Corte Costituzionale dovrà decidere se la richiesta referendaria riguardi o meno le leggi previste nell’art. 75 Cost.” (artt. 32 e 33)
- “Le consultazioni referendarie possono svolgersi soltanto in una domenica compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno. Nel caso di scioglimento anticipato delle Camere o di una di esse, il referendum già indetto si intende automaticamente sospeso” (art. 34)
- “Nel caso sia previsto un referendum su un detto atto e questo venga abrogato prima della data della consultazione popolare, il referendum non avrà luogo” (art. 39)
Giorgio De Santis
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