Un forte sisma di magnitudo 8 gradi sulla scala Richter ha fatto tremare le Isole Salomone, nel sud del Pacifico, innescando una serie di piccole onde tsunami che è riversata su alcuni isolati villaggi costieri. L’allarme tsunami emesso per il Pacifico del Sud è stato annullato poche ore più tardi. Almeno 5 le vittime registrate (quattro anziani e un maschietto) e tre feriti, secondo le prime notizie da fonti sanitarie nelle Isole di Santa Cruz. L’onda generata dal terremoto, alta neanche un metro, ha raggiunto parte delle Isole Salomone, in particolare la provincia di Temotu; anche Vanuatu e la Nuova Caledonia hanno registrato un innalzamento del livello del mare.
Le sirene sono risuonate anche a Fiji, scatenando il panico tra gli abitanti. «Caos nelle strade di Suva perchè tutti cercano di fuggire dallo tsunami», ha twittato Ratu Nemani Tebana, dalla capitale. Il Giappone, un Paese molto soggetto ai sisma e colpito da un enorme tsunami nel marzo 2011 che uccise più di 19mila persone, è stato messo in allerta perchè l’agenzia meteo ha preannunciato un piccolo tsunami sulla costa orientale dell’arcipelago (si attende una crescita del mare di circa 50 centimetri per le 18 ora locale, le 10 in Italia). Il forte terremoto ha fatto tremare la zona della provincia di Santa Cruz, sud-est delle Isole Salomone, alle 12:12 ora locale (poco dopo le due di notte in Italia), a 5 chilometri di profondità sotto il livello del mare (dati del Servizio Geologico statunitense). Le Isole Salomone si trovano sull’Anello di Fuoco, una zona di forte attività tettonica nell’Oceano Pacifico soggetta a terremoti ed eruzioni vulcaniche. Nel 2007 furono colpite da un devastante terremoto di magnitudo 8,1 gradi sulla scala Richter, che causò la morte di una cinquantina di persone e decine dispersi, in oltre 13 villaggi distrutti.
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