PETIZIONE ONLINE CONTRO IL SOVRANO
Spagna, il sovrano costretto a chiedere perdono dopo le polemiche.Il monarca è anche presidente onorario del Wwf iberico
PETIZIONE ONLINE CONTRO IL SOVRANO
Caccia agli elefanti, re Juan di Spagna chiede scusa,, il sovrano costretto a chiedere perdono dopo le polemiche. Il monarca è anche presidente onorario del Wwf iberico
MILANO – «Bello essere re», ripeteva Mel Brooks in History of the World. E, fino a oggi, il detto valeva anche per re Juan Carlos di Spagna, che negli anni ha coniugato la passione per le battute di caccia all’elefante e la carica di presidente del Wwf spagnolo. Le foto e i video dell’ultimo safari in Botswana hanno però scatenato l’indignazione generale nel Paese. Gli ambientalisti hanno avviato petizioni online per chiedere le dimissioni del re (ma solo dal Wwf), addirittura i leader dei principali partiti hanno cominciato a far circolare pacate critiche sugli hobby reali, e qualcuno ha evocato scenari di abdicazione. Alla fine re Juan Carlos, 74 anni e qualche gossip di troppo a proposito di una piacente signora vista al suo fianco nella savana africana, ha dovuto chiedere scusa alla nazione. Non era mai successo.
I safari del re Juan Carlos
LE PAROLE DEL RE – «Mi spiace molto, mi sono sbagliato, non succederà più», ha detto il re lasciando l’ospedale in cui è stato ricoverato per quattro giorni a causa di una frattura all’anca che si è procurato durante la battuta africana. Juan Carlos, che è sul trono di Spagna fin dalla morte di Franco nel 1975, ha lasciato l’ospedale sostenendosi con due stampelle e assicurando che sta «molto meglio».
LA CRISI ECONOMICA - A far infuriare le masse non è semplicemente la scarsa sensibilità ambientale del sovrano. Ma il fatto che vada in vacanza nel periodo più nero per la Spagna dalla fine della dittatura. Il safari sarebbe costato 30mila euro, lo stipendio medio annuo di due operai spagnoli, ammesso che abbiano conservato il posto di lavoro. In Spagna la disoccupazione viaggia al ritmo di di 1.250 licenziati al giorno. E per i giovani va anche peggio, sfiora il 50%, uno su due.
- Cas.
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