NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA 2012. SEMPRE PIU’ CANTIERE COLTURALE.
La quinta edizione del Napoli Teatro Festival Italia si terrà a Napoli dal 7 al 24 giugno per poi proseguire, dopo la pausa estiva, a settembre dal 25 al 30.
24 giorni di spettacoli, oltre 110 rappresentazioni, 17 luoghi tra teatri classici e location inusuali. Ecco i numeri del Festival 2012, il primo interamente firmato dal Direttore artistico Luca De Fusco.
Per il secondo anno, inoltre, la Fondazione Campania dei Festival organizzerà nel mese di settembre il Premio Le Maschere del Teatro Italiano che sarà trasmesso su RaiUno.
Il Festival conferma e rafforza la sua vocazione internazionale, dedica attenzione alla nuova drammaturgia, ma da quest’anno dà il via a una formula di lavoro molto europea, che impegna direttamente alcuni dei più importanti maestri della scena mondiale in progetti biennali che sfoceranno in prime assolute nel 2013. E’ il caso di Bob Wilson definito dal New York Times “pietra miliare del teatro sperimentale mondiale” che apre quest’edizione con uno spettacolo musicale, The Makropulos Case. O di Peter Brook, il maestro per eccellenza del teatro contemporaneo, che presenta in prima italiana The Suit, una rielaborazione in chiave anch’essa musicale di Le Costume.
Il Festival continua a essere un grande cantiere culturale, non vetrina che ospita spettacoli, ma realtà attiva che produce e commissiona progetti coinvolgendo la città e trasformando Napoli in un palcoscenico a cielo aperto, e punta quest’anno alla “leggerezza”, così come la intendeva Italo Calvino “quel valore che si riconosce nelle opere del passato, fa vedere attuale il presente e proietta nel futuro”.
Un’altra novità della quinta edizione sono i due focus su altrettanti paesi.
Il primo sulla nuova scena teatrale argentina che si contraddistingue per le innovazioni sia in ambito drammaturgico che registico. Andranno in scena Claudio Tolcachir, rivelazione del Festival d’Automne di Parigi del 2011, protagonista emergente che presenterà come in una maratona tre suoi spettacoli. Daniel Veronese figura di riferimento del teatro argentino di Buenos Aires nel periodo della post-dittatura, e la giovane Romina Paula.
Il secondo focus è incentrato sulla danza israeliana che si caratterizza per l’incrocio e la mescolanza di generi e tecniche provenienti dall’est europeo e dai paesi arabi: una sintesi di stili coinvolgenti e di grande impatto scenico. Una danza molto fisica, sensuale, antiretorica, simbolo di un Paese giovane e vitale. In scena la Vertigo Dance Company con due spettacoli, poi si vedrà Kibbutz Contemporary Dance Company e Dafi Altabeb e il suo Dafi Dance Group che su commissione del Festival, porterà a Napoli una performance in prima assoluta.
Il Festival, poi, andrà ancora alla scoperta di luoghi di Napoli sconosciuti: se l’anno scorso il pubblico ha potuto assistere a spettacoli nei sotterranei e nelle cavità del centro storico, quest’anno scoprirà il Parco Archeologico Pausilypon a Coroglio, un luogo magico a picco sul mare dove si incontrano natura e storia.
Il mare sarà presente ancora con un nuovo spettacolo di Antonella Monetti.
Dopo il successo di Interiors torna a Napoli Matthew Lenton con lo spettacolo Wonderland. Il Festival dedicherà un’ampia sezione alla drammaturgia contemporanea con i Babilonia Teatri (vincitori dell’ultimo Premio UBU come migliore novità italiana) e Daniele Salvo. E poi saranno a Napoli l’Accademia degli Artefatti, Alessandro Maggi, Mascia Musy con un progetto dedicato al rapporto con il cibo, Giuseppe Sollazzo firmerà la regia di un testo del critico Pietro Favari, mentre Giorgia Palombi un testo di Antonella Cilento.
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