-® Maria Mulas, Rotonda della Besana

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Alla Tenuta di Fiorano mostra di Maria Mulas “È Tutto Incluso”

Con un grande evento presso la Tenuta di Fiorano del Principe Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi, si conclude la prima mostra personale a Roma di Maria Mulas. Una presenza particolarmente significativa in quanto l’artista, attiva dalla metà degli anni Sessanta, non si era mai presentata prima d’ora nella Capitale.

La mostra romana ha costituito un’occasione per osservare dal vero alcune opere fotografiche tratte da un repertorio di oltre quarant’anni di fotografie scattate dalla Mulas i cui ‘cantieri’ sono dedicati al ‘ritratto’, all”architettura’ urbana, al ‘costume’ di settori sociali come la borghesia della sua città, Milano. E’ stato presentato nella stesso contesto un importante catalogo delle opere curato dal critico d’arte Bruno Corà.

Tra arte e cultura,  Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi  ha presentato il suo vino prodotto nella storica Tenuta sull’Appia Antica. La Tenuta di Fiorano infatti è  azienda tradizionalmente a conduzione biologica, produce il Fiorano Rosso, da uve cabernet sauvignon e merlot, e il Fiorano Bianco da uve grechetto e viognier, ai quali ha affiancato i Fioranello Bianco e Rosso.

www.tenutadifiorano.it   - www.gallerja.it

panoramica1MARIA MULAS È TUTTO INCLUSO

a cura di Bruno Corà

LA FOTOGRAFIA DI MARIA MULAS A ROMA NEGLI SPAZI DI GALLERJA

Quella di Maria Mulas è stata la mostra personale a Roma e ciò sorprende se si pensa che quest’artista è attiva dalla metà degli anni Sessanta e la sua  prima mostra al Diaframma di Milano è del 1976.

Se si osserva il repertorio di oltre quarant’anni di fotografie scattate dalla  Mulas si scopre che, dopo la gavetta svolta in teatro fotografando a Milano gli attori del Piccolo Teatro di Giorgio Strehler, i suoi migliori ‘cantieri’ sono dedicati al ‘ritratto’, all”architettura’ urbana, al ‘costume’ di settori sociali come la borghesia della sua città, Milano, ma ancora ad altri numerosi soggetti. Così, la mostra romana è un’occasione per osservare dal vero alcune tra le sue più riuscite opere fotografiche. Nella serie delle ‘architetture’ sorprende e meraviglia la vertiginosa quadrilobata composizione fotografica Omaggio a Giuseppe Terragni, Milano 1979 , ma anche la Rotonda della Besana, o la serie di Astrazioni , tra cui quelle in mostra dedicate a New York del 1985; ma lo sguardo di Maria Mulas, sempre rivolto alla ricerca di qualcosa che la sorprenda e plachi la sua incessante curiosità conoscitiva, si è soffermato anche su persone e cose: la serie dei ritratti d’artista è numerosissima e qui a Roma si può osservare una scelta tra quelle centinaia di scatti con cui Maria Mulas ha raccontato la ‘sua’ storia dell’arte del XX secolo. La sequenza dell’Ultima scena sul celebre affresco di Leonardo da Vinci, illuminata e virata con colori diversi  dietro decine di profili di visitatori in ombra e posta in confronto con il ritratto di Andy Warhol con frati , 1987 è una sequenza sulla quale ci sarebbe molto da dire. Ad esempio quanto quel soggetto sia stato fatidico per l’artista pop deceduto poco tempo dopo aver riprodo tto l’opera di Leonardo.

Che la fotografia di Maria Mulas sia proteiforme ne lla scelta dei soggetti è  evidenziato anche da foto come Frieze , 2007, in cui l’artista si è lasciata sedurre da un passo rapido tracciato da due scarpe femminili rosse su un  pavimento verde. Oppure dalle due raffinate foto ‘minimaliste’ in cui il  ricorso al pattern delle strisce costituisce la base di un motivo binario nelle  foto Sipario, 1980 e Antenati,2007.

La mostra di Roma è  stata anche circostanza favorevole per compiere una riflessione su un’artista che attraverso la fotografia suscita un pensiero sulla pittura, forse perché ad essa la Mulas avrebbe, giovanissima, voluto  dedicarsi e ciò traspare dal modo con cui essa elabora le proprie immagini.

Sicuramente tra le maggiori fotografe italiane, Maria Mulas fornisce una creazione prismatica di quest’arte, al punto di dare corpo alle sue stesse  parole, quando afferma: `Nessuno ha una sola personalità, siamo tutti  personaggi, siamo doppi, tripli, … quando ritraggo una persona poi, è come se io scattassi anche un autoritratto …»

 info@gallerja.it, www.gallerja.

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