…“INCONTRO” GENERAZIONALE TRA DONNE IN UN “VIAGGIO” ATTRAVERSO LE LORO VITE, PER IL NUOVO ROMANZO DI RITA D’ANDREA.
Un mondo complesso, intricato, quello femminile. Un’universo che, talvolta, appare incomprensibile al pragmatico mondo maschile…quasi a scontrarsi, a competere tra loro, salvo scoprire che, in fondo, quando si parla di sentimenti, di fragilità e paure, non ci si differenzia poi tanto. Lo scontro tra i sessi, i loro rapporti, ma, soprattutto, l’elegia del mondo femminile è, da sempre, una tematica amata e “cantata” da poeti e scrittori. Se così, Leopardi componeva versi struggenti per la sua vagheggiata Silvia, Dante faceva di Beatrice, quasi il perno della sua Divina Commedia…fino ai nostri giorni, dove, più razionalmente ed adattandosi al nostro tipo di “quotidianità”, numerose autrici, si sono fatte e si fanno apprezzare con romanzi aventi come tema centrale, la donna.
Maria Venturi che ama definirsi “scrittrice a luci rosa”, da sempre alterna la carriera di autrice di bestsellers tutti al femminile, a quella di giornalista. Sveva Casati Modignani che veleggia da anni in cima alle classifiche con i suoi romanzi, con protagoniste, quasi sempre, femminili.
“Last but not least” la giovane Rita D’andrea, al suo quarto romanzo “Donna allo specchio”, dà un lucido ed amabile spaccato di vita “generazionale” femminile, ben miscelato con quello maschile. Il romanzo, ottimamente articolato, per tempistica, descrizioni, stile asciutto, coinvolge, fin dalle prime pagine, che incipiano con l’evento che sarà l’epilogo del romanzo. Si, perchè la vicenda, a partire dal secondo capitolo, è un viaggio a ritroso dell’intera storia, delle protagoniste, Teodora, sua figlia Sveva e la nonna, anche Elio, l’ex marito di Teodora e papà di Sveva, ha un ruolo fondamentale nell’intera narrazione.
Il romanzo ci ha appassionato, si “divora”, pagina dopo pagina. E’ emozionante, a tratti, commovente. Ci si immedesima moltissimo nella vicenda…probabilmente per il fatto che potrebbe accadere ad ognuno di noi.
La D’Andrea, incastra alla perfezione ogni ”movimento” , ogni sentimento ed emozione dei personaggi come in un puzzle perfettamente riuscito.
Loredana Filoni
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