Notizie. Se fossero sempre del tipo: Cronaca di Roccacannuccia. Il vicino della Signora Adelina ha portato una nidiata di coniglietti a casa avuti dalla mamma di Renata per la gioia dei suoi figli che adesso giocano tutto il tempo con loro dopo essere tornati da scuola.
Oppure. La signora Cesira, comprando le uova appena fatte fresche fresche dal pollaio del signor Carmelo, ne trova uno rotto: torna su i suoi passi per discutere con lui sul da farsi, e il signor Carmelo non solo gli sostituisce quello rotto ma invita la signora Cesira a casa per un bicchiere di vino scusandosi della distrazione.
Notizie del genere sarebbero “non-notizie”, giacché descrivere i fatti della vita nella loro banale normalità, annoierebbe a morte chi le legge; i lettori vogliono “sangue, sesso, intrighi, violenza, crudeltà, scandali, pettegolezzi”. Roba forte. Descrizioni di emozioni fuori controllo.
Perciò, se la cronaca di Roccacannuccia (senza togliere nulla alla ridente località) narra di coniglietti, o del disagio della signora Cesira per l’uovo rotto, l’interpretazione giornalistica è ciò che conta di più: i cronisti si prodigherebbero nell’infiorettare gli eventi apparentemente “normali” con ogni sorta di elucubrazioni giornalistico – intellettuali, indagando per esempio perché “la mamma di Renata ha dato la nidiata dei suddetti coniglietti al vicino della signora Adelina” piuttosto che non alla signora Adelina direttamente: aveva delle ragioni per farlo? Si indaga.
Se in un contesto di violenza urbana di una grande città (ben lontana da quella di Roccacannuccia, in teoria) la signora Cesira scopre l’uovo rotto, e torna sui suoi passi per un giusto risarcimento dal signor Carmelo, la scena cambierebbe drasticamente. Carmelo – non più proprietario di un pollaio ma di una macelleria - nega con forza il misfatto, adducendo la negligenza alla signora Cesira che comincia a perdere la pazienza, (vuoi perché non ha molto tempo, oppure perché si sente presa in giro dall’atteggiamento subito aggressivo di Carmelo) e finisce per chiamare conoscenti o parenti per “un chiarimento” con Carmelo.
In genere “un chiarimento” è l’eufemismo per un regolamento di conti, dove è contemplato anche l’omicidio, tristissimo risultato finale dell’insanabile disputa. Oppure, il fatto scandalosissimo che la signora Cesira abbia accettato di bere con il signor Carmelo, susciterebbe gelosie inenarrabili da parte dei parenti di Cesira con conseguente degenerazione in rissa: parenti e amici di Cesira contro parenti e amici di Carmelo. Aveva l’urbanizzato signor Carmelo ragioni per essere subito indisponente con la signora Cesira, magari perché segretamente innamorato e forse non corrisposto? O c’era stata qualche ruggine tra i due in passato? Si indaga. L’alienante contesto urbano non aiuta di certo.
Ma che cosa ci ha voluto veramente dire il cronista con queste storie? Quali reconditi significati si celano dietro questi racconti? Forse messaggi in codice? E come si può contestualizzare tale cronaca? Le interpretazioni sono innumerevoli e soprattutto mutevoli se vengono ”decontestualizzate”. Un po’ come quella vignetta dei due psichiatri che, partecipando ad un convegno di psichiatria, si incrociano e si salutano dicendosi: ”Buongiorno”. E subito dopo essersi salutati – ognuno per la propria strada – li vediamo pensare entrambi: “Chissà cosa ha voluto dire.” A volte il paragone di come la stessa notizia sia trattata da differenti quotidiani con sviluppi uguali e contrari sorprende il lettore. Prendiamo per esempio l’articolo di Bruno Tinti sul Fatto Quotidiano di Sabato 7 Maggio, pagina 18, dal titolo: “Tanzi in carcere ma non troppo”. Questa la cronaca di Tinti:
“Jeff Skilling, amministratore delegato di Enron e regista del relativo crac: 24 anni di reclusione (li sta scontando).
Bernard Madoff, titolare di Bernard Madoff Investment Securities, responsabile di truffa ai danni dei suoi clienti: 150 anni di reclusione (li sta scontando). Calisto Tanzi, ‘patron’ di Parmalat, responsabile del relativo crac: 8 anni e 1 mese di reclusione, è stato arrestato ieri.
24 e 150 anni di reclusione stanno a 8 come un Paese serio come gli Usa sta a uno ridicolo come l’Italia, come l’etica imprenditoriale americana sta alla disinvolta impunità truffaldina degli imprenditori italiani, come una giustizia efficiente e rispettata sta a una giustizia impotente e delegittimata.
“C’è poco da fare, in Italia delitto e castigo sono una catena causale meramente eventuale; anche per via della confessione e del paterno ‘va e non peccare più’ che ci viene propinato come regola di vita fin dalla nascita. (…) “Ma comunque anche 8 anni non sono male. Peccato che Tanzi non ne farà nemmeno uno; anzi nemmeno 15 giorni; anzi nemmeno una settimana. Come mai? Perché in Italia stiamo; e le sue leggi schizofreniche, perdonistiche e interessate ci scontiamo; magari domani, tocca a me, pensa la metà del Parlamento e del governo. (…) Comunque, al netto di pre-sofferto, indulto e affidamento in prova, Tanzi dovrebbe scontare 1 anno e 4 mesi di prigione, roba che se lo vengono a sapere Skilling e Madoff si tagliano le vene per non aver pensato di mettere su i loro affarucci in Italia.
“Allora Tanzi si farà 1 anno e 4 mesi di prigione? No, nemmeno questo: perché l’articolo 47 ter dell’ordinamento penitenziario prevede che chi ha più di 70 anni può scontarsi la galera a casa sua: se ne sta in poltrona, fa i suoi affari per telefono, fax ed e-mail, dà le disposizioni che crede per gestirsi i suoi tesoretti nascosti, il tutto nel pieno rispetto della legge; basta che non esca e, come si dice, il suo debito alla società sarà pagato.”
La cronaca di Frank Partnoy sul Financial Times dell’8 Aprile, invece descrive come leggere la trascrizione dell’intervista del quotidiano finanziario a Madoff – con la relativa spiegazione di come Madoff sia riuscito a truffare per decenni il meglio della società americana, i ricchi e famosi, con il finanziariamente complicatissimo schema detto “Piramide”- sia quasi come una seconda natura per lui.
Alcuni passi: “L’intervista a Maddoff avvalora il perché gli schemi finanziari detti “Piramide”, non finiranno: pagano sempre. Sebbene in precedenza egli avesse segnalato un capitale netto di più di 126 milioni di dollari, adesso lascia intendere una ricchezza molto maggiore, vantandosi che ‘alla fine si parlava di 1 miliardo di dollari’. ”A detta di molti i suoi primi 70 anni non furono male, costantemente in movimento tra i jet-set di New York, Palm Beach e la Francia.
Anche adesso Madoff non se la passa male: è in un carcere di minima sicurezza, in mezzo a una foresta con svariati laghi del North Carolina. Indossa pantaloni color cachi stirati e sembra essere in buona salute. Prende molto sole e ha tempo per leggere (ha appena finito ‘Noble House’ il romanzo di James Clavell circa l’Hong Kong degli anni ’60 di 1.152 pagine).
Il personale è rispettoso; la cella e i suoi compagni sono gradevoli. In conclusione – dice lui – ‘non potrei essere in una prigione migliore’. Se questo finale di partita è ciò che di peggio ti può capitare – e inizia a 72 anni – perché non continuare a perpetrare il reato di truffa in dosi massicce?
“Madoff è sotto terapia in carcere, e alcune affermazioni sembrano strane; parlando di un direttore di banca: ‘Non ho mai visto uno che somigli così tanto ad un nazista in vita mia.’ Ma gioca sull’equivoco: ‘I soldi non c’entrano’. “Chiama Harry Markopolos che lo accusò di frode fiscale nel 2000, ‘il mentalmente ritardato più grande del mondo.’ Su una cosa però si è tristemente concordi: se si ha più di 70 anni, si delinque per molti decenni e viene accertata una tendenza allo squilibrio psichico, si rimarrà a piede libero per sempre; o perlomeno un confortevole periodo carcerario è garantito, se scoperti in Italia soprattutto. I gerontocrati internazionali si arrogano il diritto ai benefici all’interno di strutture penali, dove la sofferenza psichica rende chi ha ingannato per decenni i più ingenui, ancora più protervi; un retaggio del berlusconismo e del tentativo di plasmare un intero paese a propria immagine e somiglianza.
Gli “arzilli vecchietti”, forti della loro truffaldina rispettabilità acquisita sul campo, sono responsabili di molte famiglie rese disperate, impoverite, rovinate per sempre, che non possono fare altro che maledire in giorno in cui hanno creduto alla faccia onorevole e degna di anziani berusconizzati, indemoniati, posseduti dalla natura malvagia dell’ultrasettantenne premier satrapo e i suoi accoliti.
Protervia gerontocratica.
Marco Rossi.
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