FRANCESCO MAURIELLO UNA GIOVANE PROMESSA, MA SOPRATTUTTO UNA GRANDE REALTA’ PER LO SPORT ITALIANO.
Mauriello napoletano verace. Quanto conta il sentimento alla guida di una moto?
Io credo che, come in tutte le cose che si fanno per passione, il sentimento sia la parte fondamentale, ciò che ti spinge a far bene, a superare i momenti di ansia (che in questo sport sono frequenti) e a non scoraggiarti. Le mie origini napoletane sono un punto a mio favore; nonostante il motociclismo non sia molto popolare nella mia regione, l’affetto delle persone si sente parecchio; anche se sono agli esordi, mi capita spesso di camminare per strada e ricevere manifestazioni d’affetto. Questa è la parte più bella; questo è il motivo del mio grande orgoglio di essere napoletano.
Checco un ragazzo che ha raggiunto il suo sogno … qual è il messaggio che lancia ai suoi coetanei?
Come dico spesso, mi sento a tutti gli effetti un privilegiato; mi rendo conto che essere arrivato al Motomondiale è una grande conquista, e con questa mia impresa sento di rappresentare tutti i giovani talenti di ogni campo, che non sono riusciti a realizzarsi per mancanza di opportunità. A loro dico che le difficoltà per portare avanti un proprio sogno sono tante; ci vuole costanza impegno, ma anche fortuna … Sicuramente la determinazione personale è il primo passo, bisogna crederci fortemente. Io ho iniziato così, poi la fortuna mi ha aiutato. Adesso comunque continuo a darmi da fare perché senza gli sponsor competere a questi livelli è impossibile. Lavoro giorno dopo giorno per guadagnarmi la fiducia di una persona, e poi un’altra e un’altra ancora: grazie al loro sostegno riesco a scendere in pista e continuare il mio sogno. E si va avanti così, credendoci fermamente e non fermandosi mai.
La moto è ebbrezza ma anche pericolo. Il tuo invito alla sicurezza stradale.
Questo è un tema importantissimo , al quale tengo molto perché troppo spesso giovani vite vengono spezzate per disattenzione o incoscienza. Io corro, arrivo anche a velocità assurde, ma io lo faccio in pista, è la mia professione. Quando corro, ho l’aiuto di un team di persone che lavorano per me dentro e fuori la pista, con tutte le precauzioni necessarie. E’ per questo che invito sempre ad essere prudenti e rispettare la prioria vita: non usare il casco, girare ad alta velocità in città, avere comportamenti spericolati, sono tutte azioni per cui si possono pagare prezzi troppo alti. E non ne vale la pena.
L’obiettivo di Mauriello per la stagione in corso.
Da quando ho iniziato la mia avventura in Motogp lo scorso marzo, e mi sono confrontato con piloti internazionali, ho capito che su quelle piste si fa sul serio … ogni minimo errore lo si paga. Io, che sono alle primissime esperienze, ne ho fatti tanti, ma mi accorgo che già dopo 9 Gran Premi le cose vanno decisamente meglio. E’ per questo, ma anche perché credo che il primo passo per riuscire sia quello di crederci ed essere ambiziosi, che mi prefiggo di guadagnare i miei primi punti in questa stagione e di chiudere qualche gara classificandomi tra i primi 10. Sarebbe una bella gratificazione. Un incentivo a fare meglio, anche in vista di ripetere l’esperienza al MotoGp l’anno prossimo.
Checco grande tifoso del Napoli … credi in uno scudetto degli azzurri?
Innanzitutto ci spero. Poi credo che con la campagna acquisti che sta facendo il presidente abbiamo grandi possibilità di ripetere un campionato fantastico e magari lottare per il titolo che conta. Le grandi cose si fanno partendo dal basso e lavorando gradualmente. Ma il Napoli ci ha stupito, ed è riuscito a fare grandi cose in pochissimo tempo. E’ proprio quello che mi auguro di fare io, e portare in alto i colori azzurri è una delle mie prerogative.
Ed infine chiudiamo con un tuo piatto preferito… ci racconti i tuoi gusti culinari?
Da buon napoletano ho dei gusti molto semplici; basta un piatto di gnocchi per farmi re! Poi sono carnivoro, adoro le bistecche alla fiorentina ed ogni piatto a base di carne. Ovviamente nel mio menu ideale non può mancare la pizza e la pasta, soprattutto col ragù e ai funghi porcini. Col pesce, invece, non ci vado molto d’accordo, ma non sono categorico: si può sempre cambiare idea.
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