IL RISORGIMENTO DEI ROMANI. FOTOGRAFIE DAL 1849 AL 1870
Museo di Roma in Trastevere
23 settembre 2010 – 9 gennaio 2011
Aurelio Saffi, Terenzio Mamiani, Massimo D’Azeglio, Angelo Brunetti detto Ciceruacchio: nomi che evocano il periodo risorgimentale italiano, insieme a quelli dei fratelli Cairoli e della loro madre, Adelaide, e di Giuditta Tavani Arquati, anch’essi attivi patrioti e martiri negli anni eroici e tragici che portarono all’Unità del paese. La breve e tragica esperienza della Repubblica romana del 1849 e i lunghi anni fino al 1870 rivivono nelle circa 100 fotografie esposte al Museo di Roma in Trastevere dal 23 settembre al 9 gennaio 2011 nella mostra Il Risorgimento dei romani. Fotografie dal 1849 al 1870 a cura di Maria Elisa Tittoni, Anita Margiotta e Fabio Betti.
L’esposizione è promossa dal Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione – Sovraintendenza ai Beni Culturali con l’organizzazione e i servizi museali di Zètema Progetto Cultura e rientra nelle iniziative “Roma: Capitale d’Italia da 140 anni”.
Sono in gran parte fotografie originali datate dal 1849 al 1870, fra cui antiche carte salate e stampe albuminate di medio e grande formato, oltre a piccole vedute stereoscopiche e ritratti, nel formato allora molto diffuso, della carte-de-visite. La quasi totalità delle immagini proviene dalle collezioni del Museo di Roma – Archivio Fotografico Comunale, integrate da alcuni prestiti provenienti dal Museo Napoleonico e da alcune riproduzioni fotografiche di opere della Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea di Roma.
Accanto alla documentazione delle operazioni militari, sono esposte immagini dei luoghi simbolo della città e del potere temporale del papa – San Pietro, il Campidoglio, Castel Sant’Angelo trasformato in fortezza francese, Palazzo Farnese sede dei Borboni di Napoli in esilio, l’inaugurazione del ponte di ferro di San Paolo, il viaggio in treno di Pio IX – che testimoniano la particolare atmosfera in cui Roma e i romani si trovarono a vivere sia gli eventi precedenti la nascita del regno italiano sia i lunghi anni, sospesi come una sorta di “limbo”, fra il 1861 ed il 20 settembre 1870, trascorsi ancora sotto il dominio del Governo Pontificio. Di molti eventi di questi ultimi anni troviamo eco nelle fotografie, dai tumulti che portarono allo scoppio della bomba nella caserma Serristori degli zuavi pontifici all’assassinio degli attentatori Giuseppe Monti e Gaetano Tognetti, fino alla battaglia di Mentana.
Così come il Risorgimento rivoluziona l’assetto politico italiano ed europeo, nella seconda metà dell’800 la fotografia trasforma il sistema riproduttivo raggiungendo un notevole sviluppo. A Roma, la tecnica si afferma soprattutto nel campo della ripresa di vedute e monumenti, ma alcune immagini, pur nel loro intento documentaristico e vedutistico e nonostante la severa censura pontificia, dimostrano un coinvolgimento negli ideali liberali, grazie alla duttilità del nuovo mezzo che facilmente si adeguò alle specifiche istanze storiche e culturali del periodo.
Questo risulta ancora più evidente con l’affermarsi del ritratto fotografico, che contribuì notevolmente alla diffusione delle reali sembianze dei suoi protagonisti del Risorgimento. Si diffonde così la raccolta e il collezionismo, come oggetto di culto dell’epoca, delle piccole carte-de-visite, scambiate come biglietti da visita, spesso con autografo del soggetto ritratto. Si narra che anche Napoleone III, in partenza per Genova nel 1859 in soccorso di Vittorio Emanuele II, si sia fatto ritrarre dal fotografo Adolphe Eugène Disdéri, decretando così la fortuna di quel piccolo cartoncino.
L’importanza propagandistica e divulgativa del nuovo mezzo è tuttavia subito evidente anche ai vertici dello Stato Pontificio che lo utilizza a sua volta per diffondere volti e avvenimenti: alle foto di eventi storici si affiancano dunque i ritratti di Pio IX e la sua corte, le esercitazioni militari delle truppe pontificie ad Anzio e Rocca di Papa.
Roma diventa crocevia internazionale dei primi fotografi – il Caffè Greco come luogo di riunione – che condividono esperienze di lavoro e stile di vita dei romani, degli artisti e dei patrioti ritratti nelle loro fotografie. Sono presenti in mostra opere di Giacomo Caneva, Eugène Constant, James Anderson, Ludovico Tuminello, Gioacchino Altobelli, i fratelli D’Alessandri e altri, per quanto riguarda le carte de visite, sono presenti i maggiori studi fotografici italiani ed europei del periodo.
Per i limiti imposti dalla scarsa sensibilità dei materiali, i reportage di guerra ottocenteschi sono sempre realizzati ad avvenimenti bellici conclusi; in essi manca l’azione e sono le vedute degli edifici bombardati o il paesaggio con il campo di battaglia, privo degli opposti schieramenti, a dominare l’inquadratura. La fotografia dunque ricostruisce, con immagini riprese a posteriori, l’epopea eroica del Risorgimento con i suoi grandi eventi – come la strenua difesa sul Gianicolo della Repubblica Romana, la battaglia di Mentana o la breccia di porta Pia – i suoi protagonisti e tramanda il ruolo della città eterna nella storia dell’unità d’Italia.
Quando 23 settembre – 9 gennaio 2011
Dove Museo di Roma in Trastevere, Piazza S. Egidio 1B
Orari Martedì-domenica 10.00-20.00 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Enti proponenti Comune di Roma Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione – Sovraintendenza ai Beni Culturali
Mostra a cura di Maria Elisa Tittoni, Anita Margiotta e Fabio Betti
Organizzazione e servizi museali Zètema Progetto Cultura
Sponsor Banche Tesoriere del Comune di Roma: BNL – Gruppo BNP Paribas, UniCredit – Banca di Roma, Monte dei Paschi di Siena;
Il Gioco del Lotto; Atac; Vodafone
Con il contributo tecnico di La Repubblica
Info Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00) www.museodiromaintrastevere.it – www.060608.it www.zetema.it
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