DI TESTA NOSTRA. CRONACHE CON RABBIA 2009 – 2010.
IL CORAGGIO DELLE IDEE.
In questo paese di incertezze, poche le cose certe. Certe sono le parole indiscutibilmente scritte che sovente incutono tanto timore e per le quali si osa architettare meccanismi ibridi per toglierle di mezzo, per soffocarle, per renderne innocue e prive di effetti nelle menti delle persone.
Certe come quelle che troviamo scorrendo le pagine di questo insolito libro scritto con sagacia e arguta ironia dai due autori.
Ci si appassiona pagina per pagina leggendo il fresco dialogo tra Andrea Camilleri e Saverio Lodato. Un percorso che pian piano in modo a volte ironico e a tratti malinconico si immerge nel dipingere la realtà di un Paese che ad oggi è un malato terminale. Affiora con lucidità una fotografia dell’Italia e dei sui mali “senza sconti”. Non si evoca pessimismo ma il sapere dar il giusto peso a fatti, eventi che in questo ultimo anno hanno decisamente ingenerato conseguenze nefaste ma soprattutto hanno consolidato una visione asfittica nell’opinione pubblica italiana tale da non riuscire a rimettere in circolo segnali positivi reali di ripresa.
“Di testa nostra” e’ la prosecuzione reale di un altro libro “Un inverno italiano” scritto sempre in collaborazione con lo scrittore siciliano. Entrambi, raccolgono le rubriche che sono state pubblicate in questi anni in cui Andrea Camilleri, lo scrittore inventore di Montalbano dice la sua su quanto accade nel nostro paese. Un Camilleri inedito che parla di politica e attualità a tutto campo, che commenta i fatti di cronaca, molto spesso svelando retroscena, interpretazioni, punti di vista che il grande insieme del mondo mediatico italiano in questi anni sta nascondendo. Perché si ha la sensazione che gli italiani siano tenuti all’oscuro di quello che accade nel nostro paese.
L’Italia, appunto, paese ove lo scandalo scaccia scandalo. E allora non c’è da stupirsi se giornalmente gli italiani vengono investiti da milioni di parole sullo scandalo di giornata. E non si riesce mai a capire quali siano i responsabili, i mandanti e le conclusioni alle quali giungono perché periodicamente c’è n’è uno nuovo. Siamo in una situazione in cui la politica pretende dai suoi elettori consenso, ubbidienza, clientela, sottomissione, mentre la politica in un paese moderno, in un paese civile avrebbe bisogno di senso critico, di presa di distanze, di interrogativi che trovano risposta da parte della politica stessa.
La politica in Italia sta lentamente uccidendo la cultura, sta uccidendo i principi su cui questo paese è stato costruito dopo il ventennio fascista con una guerra di liberazione nazionale e la resistenza. E invece si contesta l’unità nazionale, si contesta Garibaldi, si contesta l’unità d’Italia si punta alla separazione di diverse regioni del paese, esattamente il contrario dell’Italia che concepirono i padri della nostra costituzione repubblicana.
Ma la profonda e impietosa analisi di Camilleri non risparmia nessuno. Del fenomeno Berlusconi afferma “… stando ai sondaggi Berlusconi piace agli italiani così com’è. Ma sarebbe più corretto dire che piace al settanta per cento degli italiani e al trenta per cento no . E a questa minoranza deve essere tolta la cittadinanza italiana solo perché non gradisce Berlusconi?” e ancora più avanti aggiunge “L’assoluta incapacità di capire che quel regresso del Pdl, si pure di pochi punti, segnava il principio della fine dell’idillio della troppa lunga luna di miele tra Berlusconi e la maggioranza degli italiani… Per riconquistare il perduto, dovrebbe governare sul serio, affrontando la crisi e tutte le altre gravi difficoltà del paese. Ma non gli sarà possibile. Vuoi perché è organicamente incapace, vuoi perché non avrà più libertà di movimento. E’ prigioniero, come ben dice lei a Palazzo Chigi, dei leghisti vittoriosi che ora saranno i veri, e disastrosi, timonieri del governo.”
E ancora parole che dedica al popolo leghista, proprio a quei leghisti che dirà pensano al loro particolare, agli interessi di bottega ed ella politica. “Hanno una visione miope” sostiene, “razzista e strapaesana. E proprio loro rappresentano quella stampella leghista che tiene su un premier azzoppato preoccupando sempre di più gli italiani che hanno a cuore le sorti di un paese”. “ E’, caro Laudato, l’oscuro, minaccioso momento della bestia trionfante, della rivincita dell’incultura, dell’ignoranza più crassa. Pontificano, sazi e boriosi, da vertiginosi abissi di nullità, di vuoto pneumatico. Imprecano contro “Roma ladrona” e intanto si impadroniscono di banche, di società statali, di posti di potere, di ben fornite greppie.”
E poi da ultimo in questa Italia ormai senza guida, un’opposizione incapace davvero di far opposizione, “un PD come una balena spiaggiata. Attorno ad essa si agitano soccorritori improvvisati nella speranza di mantenerla in vita intanto che si trovi un modo per rimandarla a nuotare in mare aperto. Senonchè succede che i soccorritori hanno idee diverse e confuse … Non hanno un progetto, un’idea risolutiva mentre occorrono strategie nuove, coraggiose, veramente “rivoluzionarie” che rimettano il PD in assetto di combattimento”.
Vibra di emozione in Camilleri quel bellissimo ricordo di un grande italiano, Leonardo Sciascia. E’ stato con Moravia e Pasolini, una delle tre grandi voci eretiche di quella Prima repubblica finita miseramente con Mani Pulite. A lui in epoche diverse si fanno risalire frasi che ancora oggi sferzano implacabilmente la realtà italiana. Di lui comprendiamo forse la sua visione intrisa di una sorta di pessimismo ma soprattutto la lunghezza della sua vista. Che il nostro fosse un paese senza verità lo scrisse in parecchie occasioni. Ma cosa scriverebbe oggi che della parola “verità” si è perso persino senso e significato?
“Un inverno italiano” non solo titolo profetico ma simbolo di un inverno che dura omai da troppo tempo e che non è mai finito. E in ragione del quale occorre unirsi tutti in ragione dei propri ideali. In particolare conclude l’Autore, “occorre ricompattarsi per sconfiggere il sistema berlusconiano con la vera e sola arma democratica del paese, il voto popolare. Quell’unità per la quale ogni giorno il nostro Capo dello Stato Giorgio Napoletano è costretto a fare gli straordinari”.
Il viaggio nel “paese senza verità” (Sciascia) non smette davvero di stupire. Il viaggio di Testa Nostra è appena cominciato… a Voi il prosieguo.
Simonetta Alfaro
Questo libro propone i testi di Andrea Camilleri e Saverio Lodato pubblicati su “l’Unità” nella rubrica “lo chef consiglia” dal 23 maggio 2009 al 6 giugno 2010.
SCHEDA LIBRO
DI TESTA NOSTRA – CRONACHE CON RABBIA 2009 – 2010.
Di ANDREA CAMILLERI e SAVERIO LODATO
EDIZIONE CHIARELETTERE COLLANA REVERSE LUGLIO 2010 PP.224 EURO 13,60.
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