L’illusionista. Ascesa e caduta di Umberto Bossi.

Ma ora l’edificio è crollato. Davvero. La fine di una parabola già scritta e già vista da chi viaggia su binari apodittici in cerca di una verità assoluta fatta di illusioni  e antiche promesse, che si snoda con linguaggio cruento pieno di enfatizzazioni. Enfatizzazioni creati ad hoc per quel popolo che aveva bisogno di nutrirsi con quel tipo di parole pause offese e proclami.

“L’Illusionista, Ascesa e Caduta di Umberto Bossi” un testo accattivante che racconta l’ascesa e la caduta di Umberto Bossi scritto e formato da Pino Corrias, Renato Pezzini e Marco Travaglio edito da Chiarelettere e che emerge nella sua spontanea rivisitazione di fatti italiani e diremmo tipicamente made in Italy per chi ama il mondo della politica ma anche a e soprattutto per chi si avvince nel capire i mali della nostra povera Italia.

Il regno di Umberto Bossi dunque  politico – già barista, fattorino, installatore di antenne, impiegato all’Aci, supplente, infermiere, finto medico, cantante – è durato un ventennio. Come quello di Mussolini, come quello di Berlusconi – scrivono gli autori -. Ora che la marcia trionfale che lo ha portato dalla provincia lombarda alla conquista di Roma si è esaurita e un’intera stagione politica si sta chiudendo, è tempo di raccontarne la storia.

E allora ripercorrendo le tappe principali della sua ascesa ecco che Bossi appare come colui che ha “inventato” una nuova lingua politica fatta di punti esclamativi, invettive, insulti, semplificazioni di massima efficacia compresa la pernacchia il gestaccio la chiamata alle armi per “la lotta di liberazione da Roma”. Ha inventato uno stile, battezzato barbarico, che esibiva le giacche stazzonate e la canottiera come simbolo di purezza popolana, e il dito medio come scettro del nuovo Regno che avrebbe liquidato il vecchio. Ha inventato un territorio da difendere e uno da sconfiggere: il primo immaginario la Padania, il secondo tanto vero da coincidere con lo Stato unitario.  Si è attribuito la protezione che scorre nel Grande Fiume e nell’Ampolla. Un inno con cui commuoversi, un destino da condividere. E allora ecco la Lega Nord e quattro milioni di italiani adulti gli hanno creduto.

Da laggiù Umberto Bossi ha scalato Roma e poi l’Italia intera nominandosi guerriero del Nord,  narratore di una rivoluzione sempre imminente, di una battaglia che non si vedeva ancora a occhio nudo ma che lui sentiva nel pugno e nel cuore.

Ma il castello di carte è venuto giù miseramente   una bolla di sapone di cui non rimane  più nulla.

Vien in mente di dire “Il tempo è galantuomo, restituisce tutto a tutti…

Ed ora è tempo di posare le armi e le armature di vestirsi di umiltà davanti a quei  milioni di cittadini italiani che insieme danno respiro a un Paese composito ma unito e che è e deve restar tale qualunque sia e sarà chi ci rappresenterà.

“Da allora i conti non sono mai tornati. E’ finito il tempo dell’avventura  e del viaggio. In quelle migliaia di chilometri , Umberto Bossi nato fannullone e illusionista ha trovato la sua vocazione. Ha costruito la sua Lega detta la “potentissima”, stracciando il tricolore, il mito di Garibaldi, del Risorgimento, dell’Italia consociativa. Ha detto  l’indicibile contro i meridionali, contro Roma. Ha giocato con la politica, con il potere, con i cattivi sentimenti. Ha creato un movimento e lo ha difeso perché era il suo primo e unico  posto di lavoro, e lo ha trasformato nel suo regno… alla fine il potere si è vendicato…lo ha assorbito una poltrona alla volta”.

Simonetta Alfaro


Pino Corrias è giornalista e scrittore. Già inviato speciale del quotidiano “La Stampa”, collabora con “La Repubblica”,“Il Fatto Quotidiano” e “Vanity Fair”. Dirigente Rai, è sceneggiatore e produttore di film (La meglio gioventù, Rai1 2003). Tra i suoi ultimi libri,Vicini da morire (Mondadori 2007) e Il contabile e le murene (Feltrinelli 2012).

Renato Pezzini è giornalista de “Il Messaggero”. Ha fondato e dirige “Oblò”, mensile di informazione libera realizzato con i detenuti del carcere di San Vittore. Con Pino Corrias per Rai2 ha curato l’inchiesta Mani Pulite-

Marco Travaglio è vicedirettore de “Il Fatto Quotidiano” e collaboratore de “L’Espresso” e della trasmissione di Santoro Servizio Pubblico. Dopo il successo di Promemoria, è in scena con lo spettacolo Anestesia Totale con  Isabella Ferrari. Il suo ultimo libro è Berlusmonti (Garzanti 2012).

I protagonisti dell’antipolitica, serie a cura di Pino Corrias. Ascesa e caduta di Umberto Bossi”

Autore: Pino Corrias
Renato Pezzini
Marco Travaglio
Collana: Reverse – I protagonisti dell’antipolitica
Dettagli

Prezzo 208 pagine

13.00 euro

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