INTERVISTA A FABIO BRIVIO CONSIGLIERE DELEGATO FINCO CONFINDUSTRIA.
Il recente Convegno ha avuto come focus il tema della riqualificazione energetica degli edifici, in attuazione delle direttive europee , contestualizzato con il difficile momento economico che sta attraversando il Paese, quale leva per una nuova opportunità di sviluppo e occupazione. A tale proposito, è da sottolineare l’ampio interesse, emergente da più parti, sia per gli edifici di proprietà pubblica che per l’intervento nei contesti urbani.
Sul piano istituzionale, richiamiamo l’attenzione del Governo per la “privatizzazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico e di sviluppo dei fondi comuni di investimento immobiliare“. In merito va ricordato che il patrimonio di immobili dei Comuni è valutato 227 miliardi, quello delle Province 29 miliardi, quello delle Regioni 11 miliardi e quello
delle ASL 25 miliardi, per un totale di circa 400 miliardi. Si rende necessario quindi la necessità di proposte per le programmazioni regionali di efficientamento energetico, a supporto dei Comuni, che devono trovare le condizioni necessarie nella legislazione nazionale.
promosso da:
Tavolo EPBD2, ENEA, Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Federcasa.
Con la partecipazione di: ANIT – ANDIL – COFELY – CNA – ESCo.EU. – F.IN.CO -GESTA – SORGENIA – ANACI – CIME – Dipartimento Data – Edizioni Ambiente – EURALIA – Rappresentanza della Commissione Europea – Kyoto Club.
Con il patrocinio di: Ministero Sviluppo Economico*, Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Conferenza delle Regioni, UPI, ANCI
Con il contributo di: KINEXIA e DEXIA
LE PAROLE DI FABIO BRIVIO CONSIGLIERE DELEGATO DI FINCO CONFINDUSTRIA.
Gentile dott. Brivio in qualità di Consigliere Delegato Finco ci può sommariamente descrivere le linee tematiche del suo intervento al convegno?
“L’occasione del convegno ha permesso di porre in evidenza come l’efficienza energetica, già enfatizzata dalla riscrittura della Direttiva 31/2010 (ex 91 /2002), rappresenti davvero una grande opportunità per il Paese e per migliorare le condizioni di vita degli italiani perché stare in case più calde - e più fresche d’estate - rappresenta un miglioramento nell’interesse generale della società.
Trovo che, per un miglioramento delle condizioni del patrimonio abitativo italiano, l’intervento di riqualificazione energetica debba essere agevolato e incentivato soprattutto “dal basso”.
Non può infatti, essere solo un intervento di naturale legislativa e “dirigista“.
Bisogna contribuire a creare le condizioni affinché si realizzi nella società civile un maggiore senso di responsabilità verso i temi della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico.
La pressione normativa e gli strumenti legislativi si addicono in particolare ai grandi patrimoni immobiliari, a prioprietà concentrata; in Italia però il patrimonio immobiliare in mano quello alla piccola proprietà, rappresenta circa l’80%, ed è quindi qui che si deve realizzare lo sforzo maggiore di riqualificazione energetica ed ambientale, peraltro in sostanza ricompresa nel nuovo Regolamento n°305 dei materiali da Costruzione.
In Finco abbiamo maturato la convinzione sulla necessità di stabilizzare e mantenere almeno per i 5 prossimi anni la misura del 55%, completandone la potenzialità aumentando la base dei prodotti ed interventi ammessi alle detrazioni, ed inserendo la “fase Estiva”, vero picco dei consumi energetici in Italia.
A tal proposito può essere utile ricordare che la prima stesura del decreto legge presentato dal Presidente del Consiglio Monti “Misure per la crescita economica e stabilizzazione dei conti” non conteneva alcun riferimento circa il 55%.
Infatti solo in seconda battuta - grazie ad un’azione di lobby svolta in gran parte da Finco - è stato aggiunto un comma all’art.4 ove si stabilisce la proroga di un anno, sino quindi a tutto il 2012, i provvedimenti agli incentivi, e per questo, conviene dare atto al Governo di coerenza.
Ora però vi è la necessità di confermare in maniera strutturale tale misura, proprio come affermato dal ministro Clini a Durban alla Conferenza Mondiale sul Clima.
La Filiera ha bisogno di chiarezza perché permane un pò di confusione in merito, anche per aiutare le aziende ad investire ed assumere nuovo personale.
Inoltre aspettiamo le novità riguardanti il decreto 28/2011, sul conto termico. Tale strumento di incentivazione, a nostro avviso, non può essere sostitutivo del 55%, ma integrativo.
Da uno studio realizzato da Enea è emerso che alcuni interventi di riqualificazione energetica oggetto degli incentivi sarebbero risultati più efficienti, altri meno.
Dal nostro punto di vista abbiamo ribadito che, sempre secondo i dati di una ricerca prodotta da Enea e Cresme, è sì vero gli infissi ed i serramenti sono risultati meno efficaci dal punto di vista dei kilowattora risparmiati rispetto ad esempio agli interventi di isolamento termico, od ai cappotti. Ma è risultato altrettanto vero, sempre stando alla stessa fonte, che gli infissi hanno generato 11.000 posti di lavoro, sui quasi 60,000 del totale di nuova occupazione per effetto del 55 % . Questo per Finco è già di per se è un valore aggiunto che deve essere considerato proprio per rendere strutturale questa misura.
In effetti poi se si pensa che la nuova occupazione relativa a interventi di riqualificazione energetica, si riferisce solo agli interventi realizzati sulla piccola proprietà (perché il 55 % ha escluso tutti gli interventi del patrimonio pubblico e della grande proprietà immobiliare come banche, assicurazioni e gli immobili non ad uso strumentale) allora il risultato di 4 anni di incentivi è senz’altro ragguardevole.
Per il futuro Finco propone di migliorare il 55% e non di depotenziarlo (36%), rimodulando aliquote o restringendo il perimetro degli interventi.”
Fabio Brivio
Consigliere Finco
per la Sostenibilità
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