E C’E’ ANCHE CHI STA RISCHIANDO LA VITA PER SALVARLI. LA STORIA DI BEATRIZ MENCHEN, LEGGETELA.
Si è svolta nei giorni scorsi la tanto attesa manifestazione contro perreras nelle 10 piazze d’Italia. Al no Perreras Day creato da Giuliana Poletti, oltre 10.000 persone e altrettanto le firme raccolte complessivamente. Certo questo è solo un inizio, ma l’evento è servito ancora una volta ad ampliare la conoscenza mediatica del caso. Eh si perché siamo davvero sicuri che in Italia la gente sia consapevole di questa mattanza alle porte di casa nostra?
Striscia La Notizia con i suoi tre servizi ha avuto il grande merito di divulgare questo doloroso “caso”. E di certo le reazioni sono state tante. Il popolo della fascia serale è rimasta inorridita. Ma non bisogna abbassare la guardia, occorre pensare che piccoli e grandi eventi possono rappresentare piccoli e grandi successi, possono generare molteplici effetti a catena di conoscenza e di cultura animalista ma non solo, perché qui trattasi di cultura in senso lato, quella che varca confini e limiti, quella che converge nella più intima coscienza di ognuno di noi.
Un nuovo sentimento anzi diremmo una nuova consapevolezza pro difesa animali sta lentamente affiorando, e ora davvero basta non demordere e pensare che chi crede come noi di questo sito debba farsi portavoce di tale ideologia sempre e comunque.
Come già detto L’AIDAA, un’associazione da anni schierata in prima linea per la difesa dei diritti degli animali, sta predisponendo per mano del presidente Lorenzo Croce e dell’educatrice cinofila spagnola Elle Tedesko referente di AIDAA Spagna un documento per chiedere nuovi diritti degli animali in Europa, documento per il quale in questi giorni sta partendo una raccolta internazionale di firme attraverso il web che va a unirsi alla raccolta di firme cartacea in corso di realizzazione in mezza Europa.
Come sostiene Lorenzo Croce “Non basta raccogliere firme e produrre documenti, occorre incentivare una vera e propria cultura di vita da contrapporre alla morte a cui sono destinati i cani spagnoli, e da qui innanzitutto il sostegno totale e convinto dell’associazione alle iniziative in corso in queste settimane per dire no alla pena di morte dei cani in Spagna a partire dal No Perreras Day che domenica scorsa ha portato nelle piazze di dieci città italiane decine di migliaia di persone”.
Ma non dimentichiamo in questa lotta anche le altre associazioni come Associazione Vita – Una Zampa per la Spagna e Progetto Animalisti per la Vita e altre ancora attive a pieno ritmo per contrastare il fenomeno.
Da ultimo, il colore arancione che ha caratterizzato l’evento nazionale ha avuto come scopo quello di ricordare Beatriz Mechèn la quale ha iniziato uno sciopero della fame contro le perreras.
Vi vogliamo raccontare la sua storia, riportiamo di seguito la sua lettera di protesta.
Beatriz Menchén. Sciopero della fame per mettere fine alla mattanza perpetrata nelle perreras spagnole.
Salve a tutti, sono Beatriz Menchén. Da 17 anni mi occupo di animali abbandonati e mi occupavo della gestione della perrera di Getafe.. Un anno fa, il comune ci ha tolto la gestione e l’ha affidata a Vetmovil che, in soli 6 mesi, ha soppresso il 66% degli animali ospitati. Non posso vivere con l’idea che loro potrebbero essere vivi se avessimo continuato con la nostra politica di protezione animale. Per questo, esigo il suo ripristino MEDIANTE IL MIO SCIOPERO DELLA FAME.
Durante questo sciopero, stazionerò con un furgone davanti alla perrera di Getafe. Sarò lieta di ricevere i vostri messaggi. Potete lasciare qui la vostra firma e i vostri commenti. Un abbraccio a tutti!
Questo il suo blog: http://beatriz-menchen.blogspot.com/
Qui la pagina su fb per appoggiare la sua battaglia: http://www.facebook.com/event.php?eid=208307259191963
A proposito di me e delle mie rivendicazioni
Sono Beatriz Menchén, convinta protettrice degli animali, di cui mi occupo da più di 17 anni. Nel 1995 entrai nella perrera di Getafe, dove veniva soppressa la totalità degli animali. Rimasi sconvolta e decisi di lottare fino a che non fossi riuscita a ottenere la gestione della perrera, che avvenne nel 1998.
A partire da quel momento, ebbi la possibilità di salvare più facilmente gli animali, senza più dipendere da terzi o da persone insensibili e senza quel senso di angoscia provocato, negli anni, dalla continua uccisione degli animali. Inoltre, ebbi anche la possibilità di iniziare a lavorare in un progetto per la protezione degli animali, sia in ambito ambito pubblico che nella perrera di Parla.
Nel 2000 creammo l’Associazione La Voz Animal, durante questi anni abbiamo lavorato moltissimo e abbiamo fatto una scommessa (esemplare e pioniera) che consisteva nel convertire queste perreras, che prima erano terribili centri di sterminio, in autentici Centri di Protezione Animale, con tutti i disguidi e i problemi che accompagnano questo tipo di attività, nonché con la mancanza di sensibilità e interesse da parte delle autorità pubbliche.
IL 26-04-2011 INIZIA IL MIO SCIOPERO DELLA FAME, preceduta da una MANIFESTAZIONE alle 8 di sera, davanti all’antica perrera di Getafe, sita in c/ Madrid, insieme con FFCC , perchè da un anno il Comune di Getafe ci ha tolto la gestione della perrera, dopo più di 14 anni.
In questi anni sono stati adottati 3.166 fra cani e gatti, mentre ne sono stati soppressi 52 (l’1,’39%) per motivi umanitari. Ora a gestire questa perrera è l’Associazione Vetmovil, che ad oggi ha soppresso il 66,66% degli animali ospitati in soli 6 mesi!
Non posso vivere con l’idea che questi animali potrebbero essere vivi se fosse continuata la nostra politica protezionista. Indubbiamente, tutti questi animali sono stati sterminati impunemente per ordine del Sig. Javier Birlanga, direttore di Vetmovil, senza dimenticare tutti quelli che moriranno finché non riusciremo a vincere questa battaglia.
Inoltre, il Comune di Parla, fra poche settimane, indirà un nuovo appalto per la gestione della perrera di Parla, mettendo come prerogativa la necessità di favorire l’offerta economica più bassa che, come sempre, si ripercuoterà sugli animali abbandonati, dato che queste imprese “ammazzacani” traggono benefici economici a danno del benessere e della vita degli animali.
Questo centro è gestito dall’Associazione Recasur con criteri di protezione verso gli animali e con l’aiuto delle Associazioni La Voz Animal y Perrigatos en Apuros da più di 12 anni, durante i quali sono stati adottati 3.132 animali e ne sono stati soppressi 39 solo per motivi strettamente umanitari. L’impresa Vetmovil ci sta facendo ostruzionismo e concorrenza sleale perché la protezione animale non può competere economicamente con lo sterminio degli animali. Vetmovil ha anche tolto all’associazione ANAA il servizio di prelievo degli animali ad Alcobendas , si sta espandendo e sta cercando di accaparrarsi la gestione della Protectora di Parla.
IL MIO SCIOPERO DELLA FAME CONTINUERA’ FINCHE’:
- NON VENGA RECUPERATO IL PROGETTO DI PROTEZIONE ANIMALE CHE PRIMA ERA PRESENTE NELLA PERRERA DI GETAFE, che non solo non avrebbe dovuto essere eliminato dai responsabili comunali, ma che avrebbe dovuto avere il loro appoggio fin dall’inizio, ma così non è mai stato.
Solleciteremo il Comune a indire un nuovo concorso con criteri di protezione verso gli animali, parallelo e complementario a quello attuale di Vetmovil. A questo potranno concorrere quelle associazioni che avranno come fine, riconosciuto e dimostrabile, la protezione degli animali e il “sacrificio zero”.
- IL COMUNE DI PARLA NON GARANTISCA QUESTA NUOVA CONTRATTAZIONE CON AUTENTICI PROFESSIONISTI NELLA PROTEZIONE DEGLI ANIMALI E CON UN PROGETTO DIMOSTRABILE, ESCLUDENDO TUTTE LE ASSOCIAZIONI CHE ABBIANO COME POLITICA LA SOPPRESSIONE.
DEVE GARANTIRE CHE CHI SI AGGIUDICHERA’ L’APPALTO ABBIA COME FINE LA REALE PROTEZIONE DEGLI ANIMALI.
IL MIO SCIOPERO DELLA FAME VUOLE ALTRESI’:
- Promuovere la protezione degli animali in tutta la Spagna
- Smuovere l’opinione pubblica sul tema dell’abbandono degli animali, affinché faccia pressione sui politici che ne dovranno prendere atto una volta per tutte.
- Promuovere l’esistenza di una legge sulla protezione animale
- Migliorare le leggi regionali e comunali sulla protezione degli animali, promuovendo la teoria del “sacrificio zero” e l’obbligo di destinare i fondi per poter realizzare centri di protezione animale nelle perreras pubbliche. Non possono esistere leggi talmente retrograde che proteggano i loro soggetti (gli animali) ammazzandoli. Questo deve cambiare per essere, come minimo, al pari del resto d’Europa.
- Mutare le perreras comunali in Centri per la Protezione degli Animali, dove gli ospiti siano trattati con riguardo, curati, sterilizzati e in cui possano vivere degnamente finché non trovino una famiglia che li adotti.
- Che si applichino le leggi e che le Autorità smettano di proteggere i maltrattatori, gli assassini e gli sfruttatori di animali
IMPORTANTE.
IL MODULO RACCOLTA FIRME CHE VEDETE INSERITO NELL’ARTICOLO POTETE SCARICARLO E UTILIZZARLO PER LA RACCOLTA INDIRIZZANDOLO A:
C.C.S.A. – COMITATO CONTRO LA SPERIMENTAZIONE ANIMALE- CASELLA POSTALE 42-20091 BRESSO (MI)
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