STOP AI PROGRAMMI DI INFORMAZIONE.
ALTROCONSUMO RICORRE CON LA CLASS ACTRION CONTRO LA RAI PER VIOLAZIONE CONTRATTO DEL SERVIZIO PUBBLICO.
Dopo la conferma della sospensione dei programmi di informazione della Rai, nel periodo pre-elettorale, giunta dal Consiglio di Amministrazione del servizio pubblico, l’ Associazione dei consumatori Altroconsumo ricorre alla Class action contro RAI per mancata fornitura del servizio pubblico d’informazione con lo stop ai talk show.
L’annuncia Altroconsumo oggi 16 marzo in un suo comunicato stampa. Le motivazioni dell’associazione enunciano: “Gli utenti pagano il canone per poter fruire del servizio d’informazione. Servizio che è stato sospeso arbitrariamente per decisione del CdA RAI e che invece può essere fornito dalle emittenti private, dopo la bocciatura del Tar Lazio del provvedimento AGCOM per Sky, La7 e Mediaset.”
Sempre Altroconsumo ricorre quindi alla Class Actrio (azione collettiva) da poco riconosciuta in Italia, chiedendo il “ il risarcimento del danno subito dagli utenti che pur pagando il canone non possono fruire del servizio pubblico d’informazione.” In pochi giorni nel sito omonimo dell’associazine sono oltre 5000 gli aderenti alla petizione per la sospensione del pagamento del canone tv su www.altroconsumo.it a sostegno della richiesta di Altroconsumo di ripristino dei programmi d’informazione e in difesa dell’articolo 21 della Costituzione. Dalla petizione ora si passa alla class action.
Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo afferma: “Gli utenti devono veder ripristinate le regole-base per poter essere informati in modo completo, obiettivo, imparziale e corretto dal servizio pubblico radiotelevisivo. La pluralità e diversità di fornitori di contenuti informativi, in concorrenza tra loro, sono alla base di uno stato civile”.
Qualche giorno fa Altroconsumo ha depositato al Tar Lazio il ricorso contro la delibera del Consiglio di Amministrazione RAI dello scorso 1 marzo 2010 che ha sospeso la messa in onda di programmi informativi come Porta a Porta, Annozero, L’ultima parola, Ballarò e contro l’assoggettamento di tutte le trasmissioni di informazione alle regole della comunicazione politica.
Il ricorso è stato presentato con un’altra associazione di consumatori: Cittadinanzattiva.
L’atto chiede con urgenza l’intervento del Tar Lazio per correggere e sospendere gli effetti della decisione del CdA RAI: la lesione del diritto dei cittadini ad essere informati, dell’interesse collettivo degli utenti del servizio pubblico radiotv a un’informazione completa, obiettiva, imparziale e approfondita e la lesione del diritto all’accesso a una varietà ampia di contenuti, offerti da una pluralità di operatori in condizione di libertà di concorrenza.
Diritti tutti riconducibili all’articolo 21 della Costituzione italiana.
Se il servizio pubblico abdica ai propri doveri di fornire pluralità di contenuti informativi in vista delle elezioni amministrative dei prossimi 28 e 29 marzo 2010 gli utenti non riconosceranno più la funzione di servizio pubblico alla RAI. Funzione per la quale gli utenti pagano il canone.
G.D.S.
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