Caro amico e attivista di STOP VIVISECTION,
tre anni fa, quando lanciammo l’Iniziativa, scommettere su di noi rappresentava un azzardo. Eppure, a dispetto di ogni pronostico, oggi possiamo annunciare che ce l’abbiamo fatta!
Di 39 Iniziative dei Cittadini Europei (ICE) sin qui avviate, soltanto tre sono riuscite a presentare un risultato alla Commissione Europea, e tra queste c’è STOP VIVISECTION, che ha consegnato alle autorità di Bruxelles la straordinaria cifra di 1.173.131 firme certificate raccolte nei 28 Stati Membri della UE.
Questo risultato non è frutto del caso: lo dobbiamo a te, a decine di centinaia di donne e di uomini che in tutta Europa si sono impegnati, incuranti delle probabilità o meno di successo, nel nome di due principi non negoziabili: il principio che gli esperimenti animali danneggiano anziché favorire la ricerca di cure per le malattie umane, e il principio che a nessun animale dovrebbe essere fatto ciò che viene loro crudelmente inflitto ogni giorno in migliaia di laboratori europei.
L’11 maggio 2015 STOP VIVISECTION è approdata a Bruxelles. Le nostre ragioni sono state ascoltate e dibattute alla presenza delle massime autorità comunitarie. Un dossier con 10 richieste per abolire la sperimentazione animale è stato presentato alla Commissione Europea, che dovrà rispondere ufficialmente, indicando che cosa intende fare, entro il 3 giugno prossimo. Semplice e diretto, questo dossier, che trovi al link www.stopvivisection.eu, racconta l’essenziale di noi e dell’anti-vivisezionismo che difendiamo. Ci auguriamo ti sia utile per la visione, le idee, i dati e i principi in esso contenuti.
Qualunque sia il responso ufficiale, il nostro confronto con l’establishment vivisettorio dovrà restare aperto e operativo; è una lotta, la nostra, che guarda lontano, immane, esigente e impervia, che possiamo vincere solo tutti insieme.
Grazie per la volontà di cambiare lo stato corrente delle cose. Grazie per essere al nostro fianco.
Il comitato promotore di Stop Vivisection
L’INCONTRO CON LA COMMISSIONE E IL PARLAMENTO EUROPEO
L’11 maggio scorso, a tre anni dall’avvio, STOP VIVISECTION” ha superato un significativo traguardo: l’incontro a Bruxelles con le due massime istituzioni europee – Commissione e Parlamento – cui ha presentato le ragioni e gli scopi dell’Iniziativa forte di 1.173.131 firme certificate raccolte nei 28 Stati membri dell’Unione.
Il primo incontro ufficiale (a porte chiuse) si è svolto in mattinata nella sede della Commissione rappresentata dal vice presidente Jyrki Katainen, con la presenza del Direttore Generale della DG Ambiente Karl Falkenberg e con l’attiva partecipazione di alti dirigenti di centri e istituti europei preposti allo sviluppo di metodi alternativi alla sperimentazione animale. I promotori di Stop Vivisection, rappresentati da Gianni Tamino, André Ménache, Adriano Varrica, Vanna Brocca, Fabrizia Pratesi e Flavien Deltort, hanno illustrato alla Commissione un dossier contenente 10 richieste volte al superamento della vivisezione nella ricerca medica e tossicologica europea (cfr il dossier completo a www.stopvivisection.eu).
Tra le richieste, l’obbligatorietà dei metodi sostitutivi, l’eliminazione della dichiarazione contenuta nella “Direttiva 2010/63/Ue sulla protezione degli animali utilizzati a scopi scientifici” secondo la quale la sperimentazione animale è necessaria alla tutela della salute umana, e l’organizzazione di una grande conferenza europea/internazionale per discutere ai massimi livelli scientifici la natura, il ruolo e l’irrilevanza scientifica della vivisezione, nonché le possibili alternative.
Il secondo incontro (aperto al pubblico) si è svolto nel pomeriggio di quello stesso giorno al Parlamento Europeo
A questa audizione, organizzata dalla commissione parlamentare AGRI (agricoltura-benessere animali) insieme con ENVI (ambiente-salute umana), ITRE (industria-commercio) e PETI (petizioni), hanno partecipato numerosi sia il pubblico sia i deputati delle diverse forze politiche rappresentate a Bruxelles. Sul palco, ad argomentare le ragioni di STOP VIVISECTION, Gianni Tamino, Claude Reiss e André Ménache. Il dibattito, suddiviso in tre round, ha toccato i temi della Direttiva 2010/63/UE, dei modelli animali utilizzati nella ricerca medica e tossicologica, e dei metodi alternativi.
Molto significativi gli interventi dei tre illustri esperti convocati in aula dal Parlamento: Ray Greek, presidente dell’associazione americana “Americans For Medical Advancement” (AFMA) e autore di diversi testi sulla irrilevanza scientifica della sperimentazione animale; la ricercatrice premio Nobel per la Medicina/Fisiologia Françoise Barré-Sinoussi, che parlava a nome della Federazione delle Industrie Farmaceutiche Europee (EPFIA), e Emily McIvor, della Humane Society International.
Sia Ray Greek sia Emily McIvor hanno presentato argomenti affini a quelli di STOP VIVISECTION: Ray Greek con una precisissima illustrazione delle ragioni scientifiche che rendono nulla la sperimentazione animale; EMILY McIvor con una visione generale, inclusiva dei temi sociali ed etici. Tutt’al contrario, la dottoressa Françoise Barré-Sinoussi ha esposto la sua convinzione che il modello animale non debba essere abbandonato, riferendosi al suo lavoro di una vita (ha ricevuto il Nobel per la scoperta del virus HIV insieme a Luc Montagnier). Numerosi gli interventi dei deputati , i soli autorizzati ad intervenire dalla platea. Ma le cifre danno il peso del successo alquanto tangibile che STOP VIVISECTION ha riscosso in Parlamento: di 29 interventi di deputati 16 sono stati a favore, 10 contrari e 3 neutrali.
Gianni Tamino ha chiuso il lungo dibattito, protrattosi dalle 15:00 alle 18:30, chiedendo alla Commissione di dare risposte certe ai cittadini che sostengono l’Iniziativa, considerando sia le chiare motivazioni etiche sia gli stringenti argomenti scientifici che militano a favore dell’abolizione di questa pratica radicalmente obsoleta, grave ostacolo a una ricerca avanzata e utile alla salute umana.
Entro il 3 giugno la Commissione Europea è tenuta a dare risposta scritta alle richieste di STOP VIVISECTION.
Per ulteriori informazioni e aggiornamenti: www.stopvivisection.eu
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