Vogliamo conoscerla più da vicino in questa intervista che ci ha concesso.
Chi è Robin Clerici, vogliamo offrire una presentazione ai nostri lettori?
Avendo fatto studi accademici di costume e moda avevo intrapreso ai miei esordi una carriera di stilista. Poi mi sono diplomata e ho iniziato lavorando come assistente costumista per il teatro e per il cinema e dopo una crisi generata per tanti fattori sono tornata a usare pennelli più grandi e superfici più grandi di quelle che potessero essere dei fogli da bozzetto e quindi da lì mi si è aperto un mondo. Ho cominciato a sfondare le case con queste vedute un pò inventate e ho cominciato a dipingere mobili. Dopo circa sei anni in cui ho esaurito l’attività di costumista ho lasciato il mondo del cinema e del teatro per rivolgermi al mondo della decorazione per una decina d’anni ovvero per tutti gli anni 90”. Alla fine degli anni novanta ho iniziato a studiare l’affresco e li mi è aperto un’ altro mondo e ho lanciato una pennellata che da decorativa è diventata una pennellata da artista.
Ho avviato una ricerca futurista e da li una mia strada che ho applicato alla pittura con queste vedute aeree e alla fotografia con il progetto dei 5 elementi sempre visti dall’alto.
Alla fine degli anni 2000 un pò con i gioielli, ovvero una applicazione micro-dimensionale ovvero delle microsculture della lavorazione a cera e poi qualche anno fa, ho avuto un’ applicazione alla pittura sui tappeti ovvero far diventare il tappeto una vera e propria opera d’arte. Vivendolo e potendoci passare sopra, perchè non sarà un affresco, ma potrà essere anche appeso, un pezzo unico fatto a mano, elaborato da un artista.
Robin, io ho visto i tuoi gioielli, hanno una particolarità sono molto originali, eclettici, impreziosiscono lo stile di una donna, dove hai trovato ispirazione, quando forgi un gioiello che cos’è la cosa che ti spinge a creare?
All’inizio ho iniziato con una linea di fiori, il ranuncolo, l’ortensia, l’anemone, anche un pò inventati e poi dei bouquet e quindi sono partita dalla natura rappresentando qualcosa di molto femminile applicato proprio a quegli anni in cui è nata questa ispirazione e poi questa natura questo fiore così impalpabile, così leggero, così fragile, che quando lo metti in un vaso ti muore dopo qualche giorno invece immortalandolo nella materia che sia argento o bronzo (anche in oro ma visto i tempi..) è qualcosa di magnifico. Ci sono anche altri soggetti, ad es. gli orientali, molti dei quali hanno questo dragone ricorrente, molti altri sono dipinti, in altri poi uso la cera come fosse un tessuto la giro la stropiccio la ammorbidisco fino alla nascita della mia creazione.
Invece per quanto riguarda i tappeti ce li vuoi raccontare e su che base lavori ?
Allora io ho fatto tanti esperimenti, ho usato tanti materiali, adesso sono approdata a un prodotto che è di lana o di cotone tessuto in Sardegna di qualità molto elevata un prodotto poi made in Italy. (avendone utilizzati nel corso della mia attività molti dall’India).
A chi mi sono ispirata: ci sono degli artisti che sono belli avere per terra per esempio un Rotko pittore astrattista degli anni 60” che mi colpisce molto per la sua semplicità e per la forza del colore, lo trovo adatto e mettibile nelle case perche le case sono piene di cose un tappeto non può star bene in tutti i salotti in tutte le camere, bagni. Con varie dimensioni aggiungo si possono lavare anche in lavatrice.
Le tue fotografie e i 5 elementi, vogliamo spiegare quali sono e che cosa vuoi rappresentare nei numerosi soggetti?
I classici elementi sono 4 terra acqua aria fuoco e un quinto che introdusse già Leonardo Da Vinci e che ognuno deve interpretare a modo proprio, io stessa non voglio condizionare nessuno. Posso dire genericamente che questo potrebbe includere tutti gli altri elementi che sono tutti terreni e quindi fusi potrebbero produrre questo quinto. Un’atmosfera irreale forse ma forse anche nei miei quadri un pò per il tipo di stampa che rende tutto molto pastoso…. sebbene io fotografo elementi reali con l’associazione dell’elemento quasi sempre visto dall’alto. La sovrapposizione lascia chi guarda l’opera interdetto per cui coglie qualcosa di irreale dipinto ma in realtà è tutta roba vera.
E dei tuoi straordinari quadri che ci dici?
La visione aerea che caratterizzano questi quadri con una pennellata ariosa nasce da un bisogno di dipingere non cose necessariamente diverse. Ma c’è di diverso che sono visti dall’alto in parallelo a una società la nostra spiata dall’alto grazie alle comunicazioni, satelliti, sono anni che siamo gestiti dall’alto e dalle tante tecnologie quindi la mia è la rappresentazione artistica di un fenomeno reale. La visuale è nuova ora ma non sono più l’unica. Sono vedute delle spiaggia del mare le città e poi gli appezzamenti di terreno coltivati le nature morte la piscina gli interni delle case il Tevere ..
Un altro filone non visto dall’alto ma rappresentativo di persone che stanno nel vuoto precipitano tranne quelli dipinti da sotto che saltano. E’ un filone di persone che si stanno liberando, c’è un movimento in uno spazio che è vuoto e c’è un rifermento di gravità. Questa ultima particolarità ha un suo particolare risvolto che mi ha permesso di sospendere l’attività per circa un anno. Infatti il 15 febbraio di 2001 ebbe come seguito il crollo delle Twin Towers, io ebbi una specie di schock tanto da non riuscire più a dipingerli
Tu che sei un’artista poliedrica con una grande esperienza che cosa pensi sia il ruolo dell’arte oggi e cosa può apportare l’arte in questa società consumistica ispirata principalmente a valori puramente materiali?
La censura guida la pubblicità, i media i governi vogliono gestire le popolazioni, ma credo che esista una parte di società in cui esistono anche artisti che non sono contaminati da questo fenomeno psico-emo-economico perche c’è gente che cerca altro e che non vuole appartenere a questa sistema. L’arte ha avuto sempre un ruolo essenziale quindi come sempre ha rappresentato qualcosa di parallelo assolutamente condizionato a quello che si vive ma che può viaggiare su un piano diverso. Ma comunque ci salverà di più lo spirito che spero di comunicare con le mie opere.
Se ci sono dei lettori che ti volessero contattare e essere dei fruitori delle tue opere…
Il mio nome e cognome sono sufficienti perche al momento su Google ci sono solo io e comunque è online il mio sito di riferimento www.robinclerici.com
Simonetta Alfaro
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